Per milioni di italiani il periodo più bello e desiderato dell’anno, quelle delle vacanze, sta
per concludersi, e al ”danno” di dover tornare al lavoro e al tran tran quotidiano potrebbe aggiungersi la ”beffa” di sentirsi male, accusare una serie di sintomi che gli esperti riconducono alla cosiddetta “sindrome da rientro”.


”Non è un’invenzione, ma un fenomeno reale” assicura Nicola Magnavita, docente di medicina del lavoro all’Università Cattolica di Roma, pioniere nella ricerca su queste problematiche.

”I nostri studi, che sono cominciati negli anni
’80 sui lavoratori delle fabbriche, hanno dimostrato che c’èuna percentuale di almeno il 10-15% di persone che al rientro dalle ferie si sente male”.

I sintomi?
Mal di testa,
stanchezza, mal di stomaco, difficoltà di concentrazione, ansia e stordimento i più diffusi. A questo, poi, si aggiunge la sensazione di ”non sentirsi in grado di far fronte agli impegni”.

”Spesso – spiega Magnavita – si vive male la vacanza, perchè magari si chiede troppo a quel breve periodo: si eccede
nel mangiare, nel fumare, nel bere, nel fare attività fisica, nel tirar tardi la notte”. C’è, insomma, una modifica dei bioritmi che, poi, al ritorno si paga: perchè al rientro tutto deve tornare come prima, e il nuovo cambiamento provoca un piccolo trauma, in una parola ”stressa”.

Quali, allora, i rimedi?
Innanzitutto – consiglia Magnavita –
bisogna ”cercare, negli ultimi giorni di vacanza, di
risparmiarsi, quindi dormire a sufficienza, moderare cibo e fumo, cercare di tornare al peso forma” quando si è ecceduto nelle libagioni. Poi, ”tornare a casa almeno un giorno prima di
riprendere a lavorare e sfruttare le nuove energie accumulate durante le ferie per cercare di capire quali sono gli eventuali problemi nell’ambiente di lavoro”. Infine, riprendere il lavoro con gradualità, ”considerare i primi giorni di rientro
come delle mezze giornate”; ovviamente, quando questo è compatibile con il proprio ruolo.