”Non resta molto tempo, i comuni, soprattutto quelli a rischio idrogeologico elevato, devono
effettuare pulizie straordinarie dei fiumi, per evitare il peggio”. Roberto Della Seta, portavoce nazionale di Legambiente, richiama le amministrazioni ad una serie di adempimenti che
”fatti ora – sostiene l’associazione – potrebbero scongiurare i disastri che ogni anno riempiono le cronache”.


”I corsi d’acqua italiani – afferma Della Seta – vengono ridotti spesso a pattumiere, in cui vengono scaricati elettrodomestici, rifiuti edili, che si sommano ai detriti naturali rimasti nell’alveo. Alle prime piogge consistenti, questi rifiuti si ammassano diventando vere e proprie dighe di
sbarramento.

Se a questo – prosegue il portavoce di Legambiente – sommiamo il fatto che i lunghi mesi di siccità hanno reso gli alvei più difficilmente permeabili aumentando la velocità e l’
impeto dell’acqua, la miscela può farsi esplosiva”.
”L’Italia non può più permettersi alle prime piogge
autunnali di rischiare ogni anno i drammi che abbiamo subito a Sarno e Soverato o, per non andare troppo lontano, in Friuli – aggiunge Della Seta – una seria politica di mitigazione del rischio idrogeologico e di manutenzione ordinaria del territorio non è più prorogabile.

Il Dipartimento della Protezione Civile ha dimostrato di fare propria insieme al volontariato una politica e una pratica basata sulla prevenzione. Ora tocca agli enti locali impegnarsi, sfruttando questo scampolo di stagione per la manutenzione degli argini, la rimozione degli inerti”.

”Operazioni tanto semplici quanto urgenti – conclude Della Seta – per non dover mai più assistere impotenti a tragiche e improvvise alluvioni nel Paese”.