Sabato scorso, presso l’Auditorium di Assopiastrelle a Sassuolo, si è tenuto il secondo convegno sulle demenze, in occasione della giornata mondiale dell’Alzheimer del 21 Settembre. Un incontro a cui ha preso parte anche l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune, Stefano Vincenzi.

“Ormai tutti quanti siamo consapevoli – ha detto Vincenzi – che l’incremento della popolazione anziana, il contestuale aumentodelle malattie legate all’invecchiamento, in particolare quelle neurodegenerative (demenza senile, morbo di Alzheimer), la proliferazione di nuclei di anziani soli, determinano crescenti bisogni a cui è arduo dare risposte sufficienti.
A fronte di questa delicata situazione, il governo centrale diminuisce le risorse per il sociale destinate agli enti locali determinando gravi contraccolpi per il welfare state, ormai in fase di progressivo smantellamento. Tutto questo proprio in un momento storico – continua Vincenzi – in cui dovrebbe al contrario essere potenziato lo sforzo per incrementare gli interventi socio – assistenziali, sollecitati da crescenti e nuovi bisogni, rivedendo anche la distribuzione del gettito fiscale tra stato ed enti territoriali minori”.

“Il welfare community è un termine suggestivo, ma è evidente che la stretta finanziaria per gli enti locali impedisce di incentivare ed espandere le azioni socio assistenziali. Siamo in attesa dell’istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza, che consentirebbe almeno di arginare la continua crescita dei bisogni. In questo quadro, è certo che i Comuni, consapevoli, del ruolo propulsivo e di governance, nelle politiche sociali, dovranno attuare ogni sforzo per cercare di sfruttare la meglio le risorse a disposizione, valorizzando al massimo il lavoro progettuale e rafforzando la rete tra soggetti che a vario titolo svolgono azioni ed interventi nel campo socio assistenziale e socio sanitario”.

“Questi soggetti devono, però, tutti chiamarsi a raccolta e mobilitarsi – conclude l’Assessore Stefano Vincenzi – assieme a Provincie, Regioni e Anci, per dire forte e chiaro al governo centrale che nuove e ulteriori riduzioni non sono accettabili, per farlo desistere dal ridurre le risorse in campo sociale , ciò che finirebbe anche per determinare conflitti sociali e aggravare le condizioni già difficili di molte famiglie, quando invece è ormai un dato acquisito che il welfare locale è esso stesso condizione di tenuta economica delle comunità locali”.