In un’intervista a ‘Oggi” il tenore Luciano Pavarotti rivela che con la piccola Alice, la figlia avuta dalla compagna Nicoletta Mantovani, sta scoprendo finalmente le gioie della paternità. ”Le altre volte non ho potuto godermi le figlie per gli impegni di lavoro, ha ammesso, questa volta è facilissimo e piacevolissimo”.

”Nicoletta non mi lascia fare quasi nulla con la piccola – racconta ancora Pavarottti – Ma a me basta che la prima cosa che vedo e sento la mattina, sia lei, Alice, che mi sveglia alle sette. Non la vedo solo quando sono via da casa per cantare. Ma allora, se mi fermo un attimo e la penso, non riesco a non sorridere e non riesco piu’ a cantare. Quando avevo vent’anni e pensavo a come sarebbe stata la vita una volta arrivato a questa eta’, non avrei immaginato di poter vivere una cosa del genere”.

Ma Pavarotti ricorda anche i drammatici momenti del parto e soprattutto la tristezza per la morte del gemellino di Alice, Riccardo, che non e’ sopravvissuto. ”Abbiamo avuto una gravidanza difficilissima, e ancora oggi non riesco a ricordarla con leggerezza – ha raccontato -. E poi, accadde tutto così in fretta. Quel giorno, ero appena rientrato a Modena, da Bologna, dove Nicoletta era stata ricoverata in ospedale quando ricevetti una telefonata dal nostro medico di fiducia. Mi sono precipitato di corsa. Mi avevano detto che c’era qualcosa che non andava. Ma Riccardo era gia’ perduto, prima ancora di essere nato. E non c’era tempo per farsene una ragione. E dire che quando l’ho visto, mi e’ parso così bello, identico a sua madre, Nicoletta.

In quei giorni ho sofferto per due, per me e per Nicoletta che non era in grado di prendere parte al funerale del nostro bimbo, quell’angioletto che ora ci protegge dal cielo”.