Rapporti genitori-figli (45%), innovazione didattica e tecnologica (35%), prevenzione del disagio adolescenziale (12%), orientamento scolastico ed
esistenziale (6%): sono queste, in ordine di preferenza, le quattro grandi aree di intervento delle esperienze di collaborazione scuola-famiglia esaminate da un’indagine ad hoc presentata oggi in occasione della Seconda giornata europea dei
genitori e della scuola.


La ricerca, promossa dal Miur, ha avuto carattere nazionale ma per tirare le somme sono state individuate 4 regioni – Emilia Romagna, Lombardia, Umbria e Marche – per un totale di circa 350 progetti realizzati in scuole materne, elementari, medie e superiori, statali e paritarie.

I soggetti che hanno ideato e realizzato i progetti sono innanzitutto gli istituti scolastici (70%) e poi le associazioni del territorio (25%), le associazioni dei genitori (12%), i
genitori insieme ai docenti (12%), i genitori (4%).

Nelle materne ed elementari prevalgono i temi educativi che toccano la famiglia, nella scuola media i progetti sono orientati soprattutto verso i temi del disagio, del bullismo,
della dispersione scolastica, della prevenzione della
tossicodipendenza e simili progetti continuano anche nelle scuole superiori dove però recuperano vigore i temi educativi della famiglia.

Le iniziative spaziano in vari campi: dagli
incontri-dibattiti (73%) ai gruppi di auto-aiuto (40,3), agli eventi culturali (28,4%), alla conoscenza del territorio (28,4%), alle pubblicazioni di giornalini o video (11,6%). E poi
ancora attività di sostegno per i compiti (8,5%), cineforum (7%), creazione siti web (2,9%), integrazione e multiculturalità (1,5%).

”La diffusione della cultura della collaborazione tra scuola e famiglia sta facendo progressi, anche se molto resta ancora da fare” ha commentato il ministro auspicando un rafforzamento dei legami tra genitori e
istituzioni scolastiche.