In trenta anni si è dimezzato il consumo pro-capite di vino, dai 104 litri del 1975 ai 49 del 2003, ma aumenta il giro d’affari sul mercato del vino di
qualità. Sono i dati anticipati dall’Osservatorio permanente del Salone del Vino su un sondaggio condotto su un campione di 1.006 eno-appassionati italiani.


Sono 24 milioni gli italiani, il 49,6% della popolazione, i consumatori di vino. Di questi 16 milioni bevono quotidianamente vino mentre 8 milioni si accostano al calice solo in determinate
occasioni e con intenti ludici. Il 15% dei produttori, l’11% secondo una stima Ismea, consuma il vino che produce. Un tempo il vino era alla base dell’alimentazione, integrato nel mezzogiorno dall’olio. Oggi questo uso alimentare nei mercati
tradizionali e’ sempre meno vero mentre si stanno affermando nuovi protagonisti nel mercato enologico. Sono 6,5 milioni gli eno-appassionati italiani che vengono cosi’ descritti dall’Osservatorio del Salone del Vino: in prevalenza maschio, ha
dai 30 anni in su, reddito medio-alto e livello d’istruzione appassionato. Gli enoappassionati preferiscono i vini rossi, acquistano guide, dedicano il tempo libero alla visita di cantine e territori enologici e sono soprattutto considerati
opinion leader, in grado di condizionare le scelte di acquisto dei conoscenti.

Quasi uno su tre enoappassionati ha riscoperto i bianchi, preferendo le produzioni del Friuli, Trentino e Aldo Adige. Il 5% gradisce il rosato mentre le bollicine conquistano il 2% dei frequentatori di wine-bar.
Il Salone del vino, solitamente aperto solo ai professionisti del settore, dedica agli eno-appassionati il primo Wine Show che
si terra’ domenica 16, con la partecipazione dei comici di Zelig e le degustazioni con nuove esperienze sensoriali. Il sommelier Manuel Pla’ proporra’ degustazioni con suggestioni uditive mentre l’enotecnica Claude Boudami introduce il colore e la tecnica della sinestesia tra gli stimoli sensoriali nell’approccio al vino.