Continuano ad aumentare i liberi professionisti e gli imprenditori, passati nell’ultimo decennio dal 16,6% al 28,5% rispetto al totale dell’occupazione indipendente. Ai professionisti, in particolare, si deve il 20% della crescita del lavoro autonomo osservata tra il 1995 e il 2002: con 380.000 unita’ in piu’, sono arrivati dal 12,2% al 18,2%.

E’ quanto
emerge dal Rapporto del Cnel sul mercato del lavoro, presentato oggi.

Diminuiscono, invece, commercianti e artigiani, pur rappresentando ancora il segmento maggioritario del lavoro autonomo.
Nell’ultimo decennio, tuttavia, la dinamica dell’occupazione indipendente e’ stata piu’ modesta rispetto a quella del lavoro dipendente, oscillando intorno ai 5 milioni 870 mila unita’, per poi salire nel 1999-2001 a 6 milioni e scontando nel 2002 un leggero arretramento.


Oggi c’e’ una donna ogni quattro
professionisti, mentre a meta’ anni Novanta il rapporto era una a cinque. Si e’ accentuata poi, sottolinea il Cnel, la connotazione adulta dei liberi professionisti: la quota sotto i 30 anni e’ scesa dal 14% del 1993 al 10% attuale, mentre gli ultracinquantenni sono rimasti stabili intorno al 26% e due terzi stanno nelle fasce intermedie (30-49 anni).



Prevalgono le professioni intellettuali (49%), seguite da quelle tecniche (37%). Oltre la meta’, inoltre, opera nei servizi alle imprese. Un quarto di tutti i liberi professionisti risiede in Lombardia, seguita dal Lazio, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana. Gli studi professionali con dipendenti nel 2002 sono circa 80 mila e danno lavoro a 200 mila persone. I tirocinanti-praticanti sono stimati in circa 600 mila.