Il fisco fa i conti in tasca a tabaccai e benzinai, ma anche alle società che effettuano sondaggi e ricerche di mercato, ai centri benessere e ai centri termali e anche ai riparatori di radio e televisori.


Arriva una nuova ondata di Studi di Settore, il meccanismo
utilizzato dal Fisco per risalire ai ricavi puntali di
lavoratori autonomi e piccole imprese. Ad essere coinvolte
saranno questa volta 59 diverse attività per un totale di circa
105 mila contribuenti.

I nuovi meccanismi, che
consentono di risalire in modo presuntivo ai ricavi, dovranno
essere applicati dalle categorie interessate già a partire da
questanno e quindi sui redditi indicati nella prossima
dichiarazione dei redditi.

Tra le categorie che rientrano ora nel meccanismo degli studi
di settore ce ne saranno alcune particolarmente popolari, come i
tabaccai, i benzinai, ma anche i negozi che vendono banche e
accessori nautici, oppure le società commerciali che utilizzano
distributori automatici.

Il fisco calcolerà i guadagni anche ai
sondaggisti. Nel settore ”servizi” dovranno infatti applicare
i nuovi criteri le società che fanno ”studi di mercato e
sondaggi di opinione” ma anche i centri di benessere fisico e
gli stabilimenti termali. Nutrita è anche la pattuglia del
settore manifatturiero. Vi rientrano le negozi che fabbricano
pitture, vernici e coloranti; i laboratori per protesi
ortopediche; i costruttori di accessori e pezzi di biciclette; e
anche i riparatori di radio, tv, telecamere, macchine
fotografiche e strumenti di precisione.