“L’utilizzo del videoterminale può determinare l’insorgenza di disturbi e patologie, i principali effetti sulla salute dovuti all’uso dei videoterminali sono, la fatica visiva, i disturbi muscolo-scheletrici, la fatica mentale e lo stress, a questi si aggiungono i disturbi cutanei e l’epilessia fotogenica”.

“Questi disturbi non sono l’inevitabile conseguenza di un’attività prolungata al VDT ma risultano sempre legati ad una inadeguata progettazione dei posti e delle modalità di lavoro e possono quindi essere prevenuti con l’applicazione dei principi ergonomici e con un adeguato comportamento da parte degli utilizzatori”.
Ha affermato il Dott. Papale, Ricercatore del Dipartimento di Medicina del Lavoro dell’Ispesl, nel presentare lo studio sugli “Effetti sulla salute del lavoro al videoterminale”, nell’ambito del Corso di Formazione su “Il lavoro al videoterminale: rischi per la salute e prevenzione”, organizzato dall’Ispesl.

“E’ bene sottolineare che l’utilizzazione corretta del VDT, il suo posizionamento idoneo, sia nei confronti dell’operatore che nei confronti dell’ambiente (fonti di luce), la corretta postura dell’operatore, l’idoneita’ ergonomica degli arredi, la buona organizzazione del lavoro possono prevenire la comparsa dei sopraindicati effetti”.
“Tutti gli studi condotti e le indagini epidemiologiche effettuate, invece, – ha spiegato Papale – portano ad escludere rischi specifici dovuti all’uso del videoterminale legati a emissione di radiazioni ionizzanti o non ionizzanti (campi elettromagnetici). In passato sono state diffuse preoccupazioni per la presenza di radiazioni nei posti di lavoro con VDT e per i possibili effetti sulla salute: aborti, parti prematuri, malformazioni congenite, cataratta. Oggi sono a disposizione studi numerosi che dimostrano l’infondatezza di tali sospetti. Negli operatori a VDT gli studi epidemiologici non hanno dimostrato alcun aumento significativo di danni alla salute ed alla funzione riproduttiva dovuti alle radiazioni”.