Tra chi parte per trascorrere lontano
da casa il Capodanno e chi torna dopo il Natale passato fuori
città saranno sei milioni gli italiani in movimento in questi
giorni. I dati sono stati rilevati dall’Osservatorio di Milano
in collaborazione con le amministrazioni comunali di 12 grandi
città. In viaggio, dunque, per festeggiare ma, quest’anno, con
più parsimonia soprattutto, secondo l’Osservatorio, per le
fasce di reddito medio-basse.

Dopo aver trascorso il Natale in famiglia,
secondo l’indagine, si registrerà un esodo sostenuto. Il 25%
dei sei milioni stimati si muoverà per rientrare in città,
soprattutto tra domenica e lunedì prossimi. Il 60% lo farà tra
l’1 e il 2 gennaio mentre il restante 15% rientrerà dopo
l’Epifania.
Le città da cui è previsto il maggior numero di partenze
sono: Roma, con 400 mila persone; Milano con 250 mila; Torino
con 120 mila; Genova con 80 mila e Bologna con 60 mila.
E’ previsto che il 60% degli spostamenti avverà in auto, il 25%
in treno e il 15% in aereo.

Per quanto riguarda le destinazioni: il 45%, secondo
l’Osservatorio di Milano, si recherà a festeggiare il Capodanno
nella seconda casa o da parenti e amici; il 35% in montagna(con
preferenza in Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e montagne
lombarde); il 20% all’estero. Per quest’ultimi le mete preferite
sono le capitali europee con in testa Parigi, seguita da Londra,
Madrid, Vienna e Praga mentre tra quelle esotiche Mar Rosso,
Caraibi, Stati Uniti e Messico.

Ma, anche per quanto riguarda i viaggi, come già per i
regali e i pranzi di Natale l’Osservatorio rileva quest’anno una
differenza sostanziale in base al reddito. “Dai nostri studi –
sottolinea il direttore dell’Osservatorio, Massimo Todisco – non
risulta un andamento omogeneo delle spese in un’Italia sempre
più spaccata tra ceti medio-alti e medio-bassi”. L’incremento
per le spese natalizie(+15%)si registra solo nelle fasce alte,
con un reddito superiore a 80 mila euro l’anno, mentre per le
fasce medie, 30-80 mila euro, la spesa è in diminuzione(-5%).
Infine per i redditi inferiori a 30 mila euro la diminuzione si
attesta sul 20%. Non vanno dimenticati inoltre i 7 milioni di
italiani sotto la soglia di povertà per i quali, ricorda
l’Osservatorio, la festa non vuole dire regalo.