L’Emilia-Romagna è quinta in Europa nell’utilizzo dei servizi on line della Pubblica amministrazione; naviga in Internet più del resto d’Italia ma è in ritardo rispetto alle altre regioni del nord Europa; la diffusione della connessione DSL in regione è superiore alla media europea e quasi la totalità degli istituti scolastici è connessa a Internet.

Sono alcuni dei dati emersi dal secondo rapporto di benchmarking della società dell’informazione in Emilia-Romagna commissionato dalla Regione. Il rapporto raccoglie tre studi relativi alla diffusione di Internet in Emilia-Romagna: Internet fra i cittadini; Internet nelle scuole; i punti di accesso pubblico ad internet. Il primo rapporto aveva presentato le indagini sull’e-government e sull’infrastruttura a banda larga in regione Emilia-Romagna. Il terzo verrà pubblicato a inizio 2004 e raccoglierà le indagini sull’e-commerce nelle imprese, sulle dimensioni del settore ICT, e sull’offerta di laureati in materie ICT.

Sono stati intervistati telefonicamente circa 1500 soggetti residenti sul territorio regionale. La diffusione di Internet Oltre il 60% degli emiliano – romagnoli dichiara di possedere uno o più computer nella propria abitazione e quasi la metà degli intervistati (48%) si definisce “internauta”. Il 42,8 % degli emiliano-romagnoli si collega ad Internet almeno una volta al mese. In particolare il 36% degli internauti si connette a Internet ogni giorno e il 46% da 1 a 5 ore la settimana, ma è alta anche la percentuale (29%) di chi trascorre su Internet meno di un’ora alla settimana. Elevata anche la percentuale di coloro che si dichiarano non interessati alla rete: 41,4%. Il 29,90% riferisce di “non aver tempo di usarlo”, il 26,30% sostiene che “i costi di utilizzo sono troppo elevati”, il 24,74% adduce la motivazione di “non saper usarlo” e 14,43% dice che il Web “non è una cosa sana”. Nonostante una consistente percentuale di “irriducibili”, convinti di poter fare a meno della Rete, il mercato sembra non essere giunto alla soglia della saturazione, dal momento che circa il 26% delle persone che attualmente non navigano, si stanno attrezzando per farlo in futuro.

Rispetto all’Europa la regione si colloca nella parte medio-bassa della “classifica” stilata dal progetto Biser che ha monitorato il fenomeno in 28 regioni, leggermente più in alto rispetto ad altre regioni italiane, ma più indietro delle regioni nordiche che superano il 60%. Il ritardo è più accentuato quando si guarda alla percentuale di case con accesso ad Internet: solo il 37,6% in Emilia-Romagna mentre la maggior parte delle regioni supera il 50%.

La rilevazione ha portato all’individuazione di 214 Punti di Accesso Pubblico ad Internet presenti nella regione Emilia Romagna, situati in 143 comuni sui 341 totali: nel 42% dei comuni della regione è quindi presente almeno un PIAP. Questi sono si trovano comunque tendenzialmente nei comuni più popolosi, cosicché il 77% della popolazione risiede in un comune in cui è disponibile almeno un PIAP. In particolare si segnala la forza di Bologna e Modena che contribuiscono per il 45% ai PIAP presenti nei soli capoluoghi di provincia. Il numero delle postazioni d’accesso ad Internet presenti nel territorio è pari a 660 unità. Rispetto alla dotazione di PIAP, escludendo per ragioni metodologiche la provincia di Modena, evidenzia una buona presenza a Ravenna, Reggio Emilia e Piacenza, e bassa a Rimini e soprattutto Forlì-Cesena.

Identikit dell’internauta Il 69,30% degli intervistati fino ai 25 anni di età dichiara di navigare in Internet. Questa percentuale scende al 57,77% per gli individui dai 25 ai 44 anni, e, rispettivamente, al 44,02% e al 33,42%, per le fasce d’età dai 45 ai 64 anni e oltre i 65 anni. Dalla prospettiva del titolo di studio dei navigatori, sono i laureati a presentare la percentuale maggiore di familiarità con la Rete: il 65,99% di essi utilizza Internet. Una percentuale che scende al 53,73% per chi possiede un diploma di scuola media superiore, al 37,57% per chi ha la licenza media e al 26,22% per chi ha la licenza elementare. Per quanto riguarda lo status professionale, emerge come siano gli studenti a fare un utilizzo più massiccio di Internet (89,88%), seguiti da dirigenti e funzionari (80%) e da impiegati e intermedi (63,74%). Notevole, dai risultati della ricerca, la percentuale di operai che navigano sulla Rete (43,37%), superiore a quella di imprenditori, artigiani e commercianti (31,25%). E rilevante è anche la percentuale dei disoccupati (44,44%), probabilmente, per la possibilità di trovare, su Internet, spunti e contatti per eventuali lavori. Per quanto riguarda la variabile di genere, la presenza femminile (il 46,6% delle donne intervistate naviga) si avvicina a quella maschile (49,31%).

Per quanto riguarda i PC utilizzati per la didattica, emerge che presso le scuole dell’Emilia Romagna sono presenti in media 7,4 PC per 100 studenti. Il valore più elevato si registra nelle scuole superiori non licei (13), mentre le scuole medie inferiori presentano un valore più elevato rispetto ai licei, rispettivamente 7,4 contro 6,2, chiudono le elementari con 4,3 PC per 100 studenti. La dotazione media di PC on-line utilizzati per finalità didattiche è di 5,3 ogni 100 studenti. La situazione è differente per tipo di Istituto.