La Spagna continua a non dar tregua
all’industria italiana delle piastrelle di ceramica nonostante
il Paese iberico stia subendo l’agguerrita concorrenza dei Paesi
emergenti più della nostra penisola a causa della fascia di
mercato occupata.

Secondo i dati del preconsuntivo Assopiastrelle-Prometeia,
l’Italia è destinata a sentire ancora il pressing spagnolo. Nel
2000 il divario tra le esportazioni italiane e quelle spagnole
era pari a 125 milioni di metri quadrati a favore dell’Italia.
Nel 2002 il gap si era ridotto già a 81 milioni e nel 2003 la
forbice dovrebbe ulteriormente assottigliarsi a 56 milioni. Nel
2005 il gap dovrebbe essere pari ad appena una trentina di
milioni. Tutto merito di un export spagnolo che cresce in tutto
il mondo ad un tasso medio annuo del 6%.

L’Italia, dal canto suo, per difendersi da una concorrenza
basata prevalentemente sul fattore prezzo sta scommettendo
sempre di più sul livello qualitativo del proprio prodotto e su
investimenti in ricerca e innovazione che consentono la
penetrazione soprattutto in mercati già maturi o in quei Paesi
che apprezzano lo stile di vita italiano.