In Italia più della metà delle famiglie utilizza un personal computer, con una crescita del 24%
rispetto ai due anni passati. Lo ha sottolineato il ministro per l’Innovazione e le tecnologie, Lucio Stanca, aggiungendo che la percentuale di penetrazione di Internet nella popolazione
europea crescerà dal 49% del 2003 al 69% del 2007.


Complessivamente le persone che utilizzano Internet ogni giorno sono nel mondo 750 milioni, ha detto Stanca inaugurando i lavori del Pubblic Forum dell’Icann, e oggi in Italia sono registrati circa un milione di domini, 10 volte in più rispetto
a soli 4 anni fa. Uno sviluppo, ha aggiunto Stanca, ”che mette in evidenza il fatto che le decisioni riguardanti le politiche, la normativa e le attività collegate ad Internet sono e saranno
nei prossimi anni di interesse cruciale per la comunità internazionale”. A questo proposito il ministro ha quindi ricordato i risultati raggiunti nel primo summit mondiale sulla società dell’informazione organizzato dalle Nazioni Uniti a
Ginevra lo scorso dicembre. In quella occasione, ha detto Stanca, è stata riconosciuta l’importanza dell’accesso ”universale, equo ed economico alle infrastrutture e ai servizi Ict” ed è stato sottolineato l’impegno dei governi ”a lavorare insieme per colmare ogni forma di divario digitale”. La diffusione dell’information technology può infatti a volte creare degli svantaggi sociali, ma l’obiettivo ”è quello di trasformare questo divario digitale in una opportunità per tutti, anche per quelli che rischiano di rimanere indietro”.

Il ministro ha quindi sottolineato la necessità di
collaborazione tra settore pubblico e settore privato nella definizione dei limiti dell’intervento dei governi nello sviluppo di Internet. ”La nostra posizione – ha detto Stanca – è chiara: l’amministrazione pubblica deve essere coinvolta solo quando sono in gioco questioni di politica nazionale, ma non è compito del governo gestire Internet o interferire nel suo libero sviluppo. E’ responsabilità del governo tracciare il
confine tra libertà e interesse pubblico soprattutto in alcuni settori, come la privacy e la lotta al crimine”.