Non è solo questione di feeling. Quel rosso unico al mondo porta su su fino all’emozione anche coloro che gli sono contro, e non è solo questione di feeling. E’ un complesso di cose: professionalità, passione, competenza, talento. E’ alla luce di queste componenti che anche nel 2004 la
Ferrari si ripresenta al mondiale stupendo il mondo e suscitando l’ammirazione degli stessi avversari. ”Fanno paura” ha ammesso
Briatore, uno che con le rosse non è mai stato tenero.


La Ferrari aveva lasciato il grande circo della Formula 1 in Giappone da campione del mondo. Si è ripresentata in pista a Melbourne allo stesso modo: da campione. Impressionante, infatti, la prestazione che Michael Schumacher e Rubens
Barrichello hanno offerto in terra d’Australia all’esordio assoluto della stagione: non solo il miglior tempo alla prima uscita in pista, ma record del circuito frantumato da parte di entrambi e una costanza di rendimento tale da far dire non solo
ai tifosi ma anche agli avversari che, se le cose stanno così, il 2004 sarà un altro anno in rosso. Dai primi segnali, infatti, gli avversari paiono essere in grave ritardo: la Renault è a 1” nonostante sia molto crescita; la Bmw-Williams a 13-14 decimi, nonostante cominci la stagione da favorita; la
McLaren-Mercedes addirittura a 1 secondo e mezzo. A prescindere dalle qualifiche che determineranno la griglia di partenza, e
che sono legate a strategie di gara probabilmente diverse da scuderia a scuderia, l’esordio stagionale della formula 1 dice ancora Ferrari. Il tempo fatto segnare il venerdì da Schumacher ha abbassato
di oltre 1 secondo il record della pista, stabilito da
Barrichello nel 2002 (1’25”843): 1’24”718 ha siglato mister Schumacher.

Per far capire a tutti, fatti (e non parole) alla mano che nonostante i sei titoli mondiali non sarà affatto
rassegnato a recitare la parte dello sfidante. Anzi. Il re è lui, e la Ferrari la regina. Per questo non a caso nei giorni di vigilia Schumi ha spesso ripetuto che tra i suoi principali avversari quest’anno c’è Rubens Barrichello. Lo scudiero, fatti alla mano, non lo ha smentito: record della pista frantumato
anche da parte sua (1’1’24”826) anche se di 108 millesimi più alto di quello del compagno di squadra.
Ma da lì ad assumere toni altisonanti in casa Ferrari ce ne corre. Sia Schumacher, sia tutta la scuderia hanno semmai preferito commentare nei termini più contenuti possibile il grande esordio di Melbourne. ”Calma, è troppo presto per dire
quali siano i veri valori in campo – ha minimizzato il tedesco -. Dopo questi primi giri della stagione possiamo solo dire che siamo soddisfatti di dove siamo. Questa macchina è un chiaro passo avanti per noi e possiamo lottare per il titolo. Ma i
rivali cresceranno. Non e’ vero che tra noi e loro c’e’ un
pianeta di differenza come gia’ qualcuno va dicendo”.
Parole prudenti, dunque, dettate non solo da una precisa
scelta di comunicazione, ma dettate anche dall’ esperienza.
”Prendete Monaco lo scorso anno. Il venerdi’ eravamo primi, la
domenica eravamo dietro. Mai cantare vittoria: non credo ad un
tale divario tra noi e gli altri. Per ora sappiamo soltanto che
siamo sulla strada giusta, che quest’inverno abbiamo lavorato
bene”.
Pero’ Rubens ha detto che e’ la piu’ bella Ferrari di
sempre… ”Si’, sono d’accordo, e sono orgoglioso del lavoro
fatto dagli ingegneri. Questa macchina vista da fuori forse non
sembra poi cosi’ spettacolare, ma fin dal primo giorno in cui
l’ho guidata ho avvertito una sensazione di felicita’. Da allora
non ha fatto altro che migliorare. Un buon segno”.
Come Michael, Rubens: ”Ora sappiamo che la macchina c’e’, e
possiamo sorridere. Perche’ ha un potenziale grandissimo, e noi
dobbiamo ancora impararla. Siamo sulla buona strada. Fa piacere
cominciare cosi”’. Ne sono rimasti impressionati anche gli
avversari. Fa testo per tutti il commento di Flavio Briatore:
”Sono sorpreso, lo ammetto. Forse la Ferrari vuole giocare a
mettere paura alla gente. Mah…”. Il rosso e’ ancora la’,
veloce e vincente, all’altezza della sua fama. E se fosse una
questione di feeling?