Sorride senza invidia al suo
capitano, poi alza il trofeo e accoglie anche lui la sua brava
fetta di applausi: Rubens Barrichello sa che nel trionfo Ferrari
di Melbourne c’é un pò anche di suo, e quegli applausi se li
merita tutti. Anche perché, stando ai critici e ai fatti della
pista, pare essere lui e lui soltanto l’unico sfidante possibile
per questa stagione.

“Come per Michael, anche per me è stato un gran premio
bellissimo – ha commentato il brasiliano – questa macchina è
fantastica. Nella prima parte della gara mi sono divertito
molto, perché ho provato ad attaccare Michael. Alla prima curva
avrei anche potuto superarlo, ma era rischioso, avremmo potuto
toccarci. Però ho continuato a spingere, a mettergli addosso
pressione. Lui è stato bravo a non fare errori. Diciamo che
oggi ci siamo divertiti”.
Protagonista di un week end strepitoso, come Michael anche
Rubens ha segnato giorno dopo giorno il record della pista
dell’Albert Park. Senonché Michael ha sempre fatto meglio di
lui, seppur di poco. Il miglior giro di Schumi in gara, che è
anche il nuovo record della pista, è 1’24″125, quello di
Rubens 1’24″179. E in qualifica la differenza tra i due era
stata di soli 79 millesimi.
“Io dico solo questo: da quando sono in Ferrari ho cercato
di migliorarmi anno dopo anno, e credo che questo sia il miglior
inizio di stagione della mia carriera – ha affermato Barrichello
– Michael ed io abbiamo due auto uguali e fortissime. In formula
1 è già difficile il sorpasso in sé, ma tra due auto simili
é ancora più difficile. Detto questo io ci proverò a battere
Michael, non mollo di sicuro”.

Se a Melbourne lo ha fatto è stato solo perché, dopo un pit
stop, la sua monoposto ha avuto problemi ai freni: “Dopo la
seconda sosta i freni non si erano raffreddati bene e avevo il
pedale troppo lungo. Così non ho voluto correre rischi. Con il
carico di benzina non volevo rischiare la frenata, avrei potuto
causare un incidente se avessi spinto al massimo così ho
abbassato il ritmo”.
Gli è stato comunque sufficiente per arrivare sontuosamente
sul podio. “Questo non significa che io debba essere
considerato l’unico avversario possibile per Michael. Non
sarebbe corretto. In Malesia si correrà in altre condizioni,
vedremo cosa faranno gli altri. Ma io sono felice della gara e
della macchina, con Michael vado d’accordissimo e questa può
essere la mia stagione migliore. Cercherò di batterlo, perché
no?”.