L’osservatorio economico della Provincia di Reggio Emilia ha fotografato lo stato di salute dell’economia locale: stagnazione senza segnali di ripresa. Questo in sintesi quanto emerso questa mattina nel corso della conferenza di presentazione dell’82° numero dell’Osservatorio economico provinciale.

L’Italia, Reggio compresa, non sembra estraniarsi dallo stallo: “Si registra un dato negativo delle esportazioni, che finora avevano sempre avuto segno positivo, nonostante le crisi generali”, ha spiegato l’assessore alla Promozione del territorio Giovanni Andrea Ferrari “.

I dati relativi all’economia reggiana dicono che anche il quarto trimestre 2003 ha confermato il ciclo negativo che ha caratterizzato l’anno prolungando la fase di stagnazione. L’occupazione complessiva tiene, ma si manifestano alcune preoccupanti crisi aziendali. Rimane molto bassa la percentuale di imprese che dichiarano “alto” il livello degli ordini e della domanda in generale (9%), mentre rimane assai elevata la percentuale di coloro che lo dichiarano “basso” (48%). Andamento analogo per il livello della produzione.
Le vendite totali sono state in aumento per il 17% delle aziende e in calo per il 34%. Particolarmente negativo l’andamento verso i paesi extra-Ue. Le esportazioni reggiane, nei primi nove mesi dell’anno sono calate del 6,5%, dato sensibilmente peggiore non solo della media nazionale (-4,6%) ma anche della media regionale (-3%).

L’indagine annuale Istat sulle forze di lavoro ci dice che anche nel 2003 vi è stata una leggera flessione (-0,3%). Il tasso di disoccupazione, anche se in leggera crescita dal 2,2% al 2,6%, si mantiene comunque molto basso e inferiore al dato regionale (3,1%) e nazionale (8,7%). Dopo il calo delle assunzioni del 2,2% registrato nel primo semestre, nel secondo semestre vi è stato un recupero e l’anno si chiude con un +2,1%. Secondo i dati forniti dall’Inps al 31/12/2003 il numero dei collaboratori (co.co.co. interinali o altro) è di 31.755 iscritti, con un notevole incremento del 23% rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda il lavoro interinale, l’anno si chiude con un -18% negli assunti. Nel corso del 2003 l’occupazione dipendente nell’artigianato, secondo i dati fornitici dalla Cna e basati su un campione assai ampio di 2500 imprese, è diminuita dell’1,3%.