Un convegno di studi indagherà, per la prima volta, il rapporto tra Giovanni Pico della Mirandola e l’astrologia. A parlarne oggi a Mirandola, presso la Sala Granda del Municipio e domani a Ferrara presso il Palazzo dei Diamanti, saranno alcuni tra i massimi studiosi del Rinascimento e della storia della filosofia.

Il convegno, intitolato “Nello specchio del cielo: Giovanni Pico della Mirandola e le Disputationes contro l’astrologia divinatoria”, è organizzato dal Centro internazionale di cultura “Giovanni Pico” di Mirandola e dall’Istituto di Studi rinascimentali di Ferrara, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Modena, delle Università di Modena e Reggio Emilia e di Ferrara e dei Comuni di Mirandola e Ferrara. Le due giornate di studi, inoltre, hanno ottenuto il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola.

“Con questa iniziativa – sottolinea l’assessore alla Cultura del Comune di Mirandola e presidente del Centro “Pico”, Roberto Pignatti – prosegue il nostro sforzo di valorizzazione della figura di Giovanni Pico e di promozione culturale in campo filosofico e scientifico. E’ inoltre importante che per la prima volta i due unici centri di studi rinascimentali presenti in Emilia Romagna abbiano lavorato in sinergia per un’iniziativa così rilevante”.

Definito “valoroso pioniere della lotta contro la superstizione astrologica” e “pioniere del Rinascimento”, Giovanni Pico lasciò inedito, alla sua morte (1494), un monumentale manoscritto contro l’astrologia divinatoria. A pubblicarlo fu, nel 1496, il nipote Giovanfrancesco, con l’aiuto del medico-umanista ferrarese Giovanni Mainardi. Si tratta di un volume assai prezioso per capire il pensiero del filosofo su un tema, l’astrologia, che a distanza di cinque secoli provoca ancora dibattiti così vivaci. Delle “Disputationes”, il professor Eugenio Garin, massimo studioso di Giovanni Pico, aveva curato una preziosa edizione in due volumi, editi da Vallecchi negli anni 1942 e 1946, con una pregevole traduzione italiana accompagnata da fondamentali annotazioni e chiarimenti. L’opera, ormai assai rara, non è più stata riedita. Ed è proprio in occasione del progetto di ristampa anastatica di questo importante lavoro di Garin che i due centri di studi rinascimentali hanno deciso di organizzare il convegno.