Dopo tre pole di fila,
Michael Schumacher compie un errore nel finale di quello che
sarebbe stato un giro fantastico e il suo tempo, comunque molto
buono, 1’20″011, non è sufficiente a dargli la prima piazza al
via del 24/o Gp di San Marino. Così tocca al sempre più
sorprendente Jenson Button, a bordo della sorpresa Bar Honda,
prendersi la prima pole in carriera.

L’inglesino gira in
1’19″753 e riesce ad incrinare per un attimo la supremazia
Ferrari sul mondiale. Il suo tempo diventa il record ufficiale
del circuito ed è molto vicino a quel 1’19″664 che Schumi
ottenne nei test in febbraio.

E’ una sorpresa, quella di Button, applaudita in maniera
euforica in sala stampa. Una sorpresa che può rivitalizzare un
mondiale un pò affossato dallo strapotere rosso. C’é una forza
nuova, una squadra emergente che ha portato Button a salire sul
podio sia in Malesia sia in Bahrain. E domani, nella sua 71/a
corsa in Formula 1, potrà correre per provare a vincere. A
Sepang dedicò il terzo posto alla nipotina che la sorella gli
aveva appena regalato. Forse stavolta deve dedicare il più
brillante risultato della vita a quell’erroraccio che Schumacher
ha compiuto alla Variante alta, quella sbandata che gli ha fatto
perdere la pole che teoricamente, girando due decimi agli
intermedi sotto i tempi dell’inglese, sarebbe stata sua. Era un
giro strabiliante, Schumacher guidava come solo lui sa fare,
faceva correre la F2004 come se fosse sui binari quando ha perso
per un attimo il controllo della vettura, ha cambiato
traiettoria, ha messo due ruote sull’erba prima di ritrovare
prodigiosamente la guida per concludere comunque in seconda
posizione. Button ieri l’aveva detto: un conto è competere sul
giro secco, un conto è la gara, o il mondiale. Spiegando che in
questo non c’é storia tra la Bar e la Ferrari.
Insomma, la situazione è comunque molto molto buona per il
campione del mondo, che precede in griglia il colombiano Juan
Pablo Montoya con la Bmw-Williams, capace di dare un altro
dispiacere a Rubens Barrichello, quarto e comunque in seconda
fila a 698 millesimi.
Problemi di assetto per il brasiliano, che lo hanno
condizionato nei due giorni di prova e qualifica e che comunque
sembrano essere in parte risolti, se è vero che l’ 1’20″451 è
il miglior tempo da lui ottenuto nel week end.


Dietro di lui ci sono l’altra Williams di Ralf Schumacher, la
Renault di Fernando Alonso, l’altra Bar di Takuma Sato, la
Jaguar di Mark Webber, la Renault di Jarno Trulli, primo degli
italiani davanti a Pantano, 15/o con la Jordan, Gianmaria Bruni,
17/o con la Minardi, Fisichella che non ha compiuto il giro con
la sua Sauber con cui aveva sorpreso in qualifica. Non aveva
rispettato le bandiere gialle, sarebbe stato penalizzato di un
secondo, si dice che per questo abbia preferito non provarci
nemmeno. Peggio di lui ha fatto il solito Kimi Raikkonen, che è
rientrato ai box probabilmente per l’ennesimo problema al
motore, che gli è già costato tre ritiri nelle tre gare che
hanno preceduto Imola. Un disastro McLaren-Mercedes, completato
dalla modesta prestazione di David Coulthard.
Curiosa la reazione della sala stampa quando Button ha
scavalcato Barrichello: le telecamere si sono spostate su Luca
di Montezemolo e i giornalisti stranieri hanno applaudito
ironicamente il presidente della Ferrari. Un attimo di gioia per
il primo momento stagionale di difficoltà del Cavallino. Che
comunque è condizioni di mettere di nuovo tutti a tacere.