Qualità, prezzo e tradizione: sono questi i requisiti che gli italiani cercano quando fanno spesa al supermarket. Emerge da un sondaggio condotto dall’Istituto Swg per Cibus, per conto del ‘Salone internazionale dell’alimentazione’ che si inaugura domani a Parma.

Il 58% dei consumatori, secondo l’indagine (la terza del genere, condotta telefonicamente su un campione rappresentativo di maggiorenni residenti in Italia, da cui sono stati selezionati i responsabili d’acquisto delle famiglie) vorrebbe maggiori informazioni sulla provenienza e sulla sicurezza dei prodotti alimentari, il 34% ritiene insufficienti i dati riportati nelle etichette e il 53% desidererebbe trovare prezzi più contenuti. Soltanto il 21% chiede maggiori informazioni sull’utilizzo e la conservazione degli alimenti che acquista e il 13% gradirebbe “confezioni più comode e pratiche da utilizzare”. E’, invece, di un misero 2% la richiesta di “novità e prodotti più sfiziosi” mentre le “confezioni più attraenti e belle da vedere” interessano solo un italiano su 100.

A guardare analoghi sondaggi effettuati negli anni scorsi dalla Swg per lo stesso committente, si scopre che è fortemente cambiato l’atteggiamento del consumatore italiano nei confronti del prodotto alimentare. Mentre una volta – spiegano i ricercatori – era l’industria che imponeva, o tentava di imporre, le sue scelte al consumatore attraverso la “persuasione occulta della pubblicita”, oggi è sempre di più il consumatore che impone all’industria la direzione da prendere per poter rimanere al passo con le sue aspettative e i suoi desideri.

Altri risultati dell’indagine Swg-Cibus rivelano che il 20% degli italiani con il carrello sente la mancanza di “offerte speciali”, il 17% di “sconti o premi fedeltà”, il 16% di “maggiore varietà nei prezzi dei prodotti”. Appena il 5% lamenta la mancanza di “prodotti e proposte nuove e sempre diverse”.

In sostanza, pur rimanendo costante la richiesta di informazioni, il 53% ribadisce l’importanza del fattore prezzo, mentre appare molto labile lo stimolo alla novità. Alla domanda su quale è la varietà di prodotti alimentari di cui si vorrebbe una scelta più ampia, infatti, il 47% ha risposto “prodotti tipici, tradizionali, a marchio d origine”, il 33% prodotti biologici, il 25% prodotti artigianali, il 12% frutta e verdura già pulita e pronta .