Ha aperto i battenti a Modena il
Centro Sviluppo Materiali, centro di ricerca privato tra i più consistenti a livello europeo, con oltre 330 ricercatori. Avrà sede per ora presso Democenter e ha già avviato collaborazioni sia con l’Università, sia con le imprese del territorio, grazie ai due laboratori già attivati, rispettivamente per la produzione rapida di pezzi meccanici di superprecisione, attraverso speciali forme in sabbia, e per i ricoprimenti ceramici.


”La scelta di insediarsi in Emilia-Romagna – ha spiegato l’assessore regionale alle attivita’ produttive Duccio Campagnoli al convegno di presentazione delle attivita’ del centro – e’ collegata alle numerose attivita’ che abbiamo attivato con il progetto Hi Mech per la meccanica avanzata che, grazie all’accordo firmato la scorsa settimana con il ministro Moratti, potra’ contare su un finanziamento complessivo pari a 50 milioni di euro nei prossimi tre anni”.
Gli azionisti del Csm sono oggi 19, tra imprese e grandi gruppi, da Falk a Thyssenkrupp. Nella sede di Roma e nelle tre succursali di Terni, Dalmine ed Avellino, puo’ contare su 335 ricercatori, il 59% dei quali laureati. Lavora, oltre che per i soci, per un centinaio di aziende meccaniche, per lo piu’ leader nei propri settori, come quelle del distretto campano dell’ industria aerospaziale o quelle del distretto emiliano del packaging, realizzando un fatturato complessivo di oltre 40 milioni di euro. In Emilia-Romagna ha gia’ avviato collaborazioni con alcune delle principali imprese del territorio, dalla Sacmi al gruppo Fabbri, dalla Tetra Pak e dalla Ferrari alla GD. Ora, con l’apertura di una vera e propria sede, il CSM intende compiere un salto di qualita’.


”L’obiettivo con cui arriviamo in Emilia-Romagna – spiega l’amministratore delegato Roberto Bruno – e’ coinvolgere nelle nostre attivita’ non solo le grandi aziende, ma anche le piccole e medie imprese meccaniche, magari attraverso gruppi di ricerca”. A disposizione delle imprese il Centro mette, da subito, un primo laboratorio realizzato in collaborazione con Democenter per la produzione rapida di forme in sabbia di quarzo, lavorata con il laser e solidificata attraverso un forno particolare, capaci di sostituire con qualita’ piu’ alta e costi inferiori gli stampi tradizionali per la fonderia. Una macchina a cui e’ utile ricorrere tutte le volte in cui si devono realizzare pezzi di qualita’, senza giunzioni e in serie molto limitate, ad esempio riproduzioni artistiche o particolari per moto e vetture per i Gran Premi. Lo stampo in sabbia permette di eliminare, infatti, il problema di togliere il pezzo finito dallo stampo, operazione che richiedeva comunque la necessita’ di rompere il pezzo in almeno un punto. Gia’ attivo e’ anche un secondo laboratorio, realizzato in collaborazione con l’ Universita’ di Modena nell’ambito del progetto regionale Hi Mech per la meccanica avanzata. Si tratta di una macchina, concessa in uso per due anni all’Universita’, che realizza rivestimenti ceramici dei pezzi meccanici.

A questi laboratorio se ne affianchera’ presto un altro con due macchine per la tribologia, lo studio cioe’ dell’usura dei materiali. Attraverso queste ultime le aziende potranno cosi’ testare la resistenza dei diversi pezzi, in particolare nel settore della motoristica, ed individuare eventuali rimedi per migliorarli. L’intervento sara’ realizzato entro l’anno, sempre nell’ambito del progetto Hi Mech, elaborato da Aster – il consorzio tra le Universita’, i centri e gli enti di ricerca dell’Emilia-Romagna – per la Regione, che lo finanziera’ attraverso il Piano per la ricerca. Un ambito nel quale il Csm conta di coinvolgere da subito nuove imprese emiliano-romagnole, tra cui pool di piccole imprese, e’ quello dei rivestimenti alternativi alla cromatura, necessaria per assicurare maggiore resistenza a particolari soggetti ad una particolare usura.
L’utilizzo del cromo diventera’, infatti, pressoche’ impossibile, a causa di una normativa europea, a partire dal 2005. A Roma il Centro ha macchine che possono studiare miscele da depositare sui particolari che li induriscono e li rendono resistenti tanto quanto il cromo. Pensando in particolare alle Pmi, ma non solo, il Csm offre anche un servizio di ric Sempre con l’Universita’ di Modena il Csm ha attivato altre due borse di studio, mentre collabora con l’ateneo bolognese per studiare una torcia al plasma per vetrificare i rifiuti pericolosi e con l’Istec di Faenza (un istituto del Cnr) per studiare i rivestimenti metallo-ceramici per l’industria meccanica.