Incrementare progressivamente la spesa regionale per migliorare la qualità e l’efficacia dei servizi di assistenza e inserimento nelle comunità di recupero rivolti ai tossicodipendenti. E’ questo l’obiettivo dell’accordo integrativo siglato, oggi a Bologna, tra la Regione Emilia Romagna e il Cea (Coordinamento enti ausiliari), ad un anno e mezzo dalla firma dell’intesa tra i due enti sulle ”Prestazioni erogate a favore delle persone dipendenti da sostanze da abuso”.


In dettaglio, il nuovo accordo prevede un aumento graduale della retta, pagata con il Fondo sanitario regionale, per le strutture terapeutico riabilitativa residenziale e un incremento di 511 mila euro (per il 2005 rispetto al 2004) del tetto massimo di spesa regionale dedicato agli inserimenti in enti della Regione. Si passerà quindi dai 10 milioni e 229 mila euro dell’anno in corso, ai 10 milioni 740 mila euro per il prossimo anno, per superare gli 11 milioni di euro già nel 2006.

Secondo i dati di un’idagine presentata dalla Regione, sono state oltre 10.774 le persone che, nel corso del 2003, si sono rivolte ai servizi delle Aziende Usl dell’Emilia Romagna, per problemi legati alla dipendenza da sostanze illegali, di cui 2071 nuovi utenti la cui età media è di 29 anni. E’ l’eroina, con una presenza nel 78% dei casi, la sostanza maggiormente assunta dai tossicodipendenti, seguita dalla cocaina (10% dei casi) e dall’ecstasy, che è risultata sostanza primaria di abuso solo nello 0,9 dei casi. Tra le sostanze secondarie, e cioè quelle assunte in concomitanza ad altre droghe, compaiono invece i cannabinoidi e la cocaina.

Per quanto riguarda i principali trattamenti terapeutici effettuati dai Sert, il più praticato è quello di tipo psico-sociale ambulatoriale, seguito dal trattamento metadonico integrato a lungo termine e da inserimenti comunitari. Sono stati, infine, 1653 gli inserimenti nelle comunità terapeutiche, residenziali e semiresidenziali, di cui 1513 in strutture della Regione e 140 in strutture fuori regione, per un totale generale di oltre 300 mila giornate, di cui oltre 274 mila in strutture regionali aderenti all’accordo tra Regione e Cea.