Prosegue l’impegno della Regione per potenziare il sistema del trasporto merci su rotaia in Emilia Romagna ed in particolare la tratta porto di Ravenna – Scalo di Dinazzano, che serve l’intero distretto della ceramica. Come evidenziano i consiglieri regionali Gian Luca Rivi e Giancarlo Muzzarelli, infatti, i dati più recenti relativi all’attività dello Scalo confermano come Dinazzano sia ormai diventato uno snodo strategico per la movimentazione delle argille destinate agli stabilimenti della zona e per la spedizione del prodotto finito.

Nei primi sei mesi del 2004, in forte aumento sull’anno precedente, sono arrivate allo Scalo 718.540 tonnellate di argille contenute in 15.954 carri, pari a 34.604 autotreni da 30 tonnellate di portata: questo significa che in un anno si conteranno circa 70.000 autotreni in meno sulle strade, con gli evidenti benefici in materia di traffico, inquinamento e sicurezza.


“Tutto questo è stato possibile, aggiungono Rivi e Muzzarelli, grazie ai forti investimenti effettuati sul porto di Ravenna a partire dal 2000 (sono già stati spesi oltre 35 miliardi di vecchie lire) per realizzare le opere di approfondimento del canale, di razionalizzazione del sistema viario, di delocalizzazione e ampliamento del terminal traghetti. Investimenti che si aggiungono a quelli effettuati su Dinazzano e sulla tratta ferroviaria, grazie anche ad un aumentato numero di soggetti pubblici e privati interessati a potenziare complessivamente nella regione il trasporto su rotaia che oggi si rivela strategico e più economico rispetto a quello su gomma.

Ora occorre lavorare per implementare ulteriormente l’attività dello Scalo, soprattutto per quanto concerne le partenze che, al contrario degli arrivi, hanno registrato un calo rispetto al 2003, probabilmente anche a causa di una generalizzata diminuzione dell’export.


Su Dinazzano dovranno dunque essere convogliate in misura sempre maggiore le materie prime in entrata e le piastrelle in uscita riducendo in questo modo il traffico pesante sulle strade del distretto. L’operazione sarà possibile grazie anche alle opere di ampliamento dello scalo già previste. Un ampliamento, tuttavia, che non potrà avvenire senza la garanzia della realizzazione delle opere di mitigazione ambientale chieste dal Comune di Casalgrande, unitamente alla costruzione dei sottopassi ferroviari, l’eliminazione degli incroci a raso e la riqualificazione complessiva e la messa in sicurezza del tracciato ferroviario Reggio Emilia – Sassuolo”.