L’assessore alla sanità della Regione Emilia-Romagna, Giovanni Bissoni è intervenuto sulla vicenda della coppia di genitori di due gemelli seguita dal Centro di fecondazione assistita del Policlinico di Modena, ripresa in questi giorni dalla stampa nazionale e locale.


“Il grave episodio verificatosi presso il Policlinico di Modena, come è già emerso dalle prime verifiche, nasce da un errore procedurale – ha spiegato Bissoni – in particolare dal mancato rispetto degli specifici protocolli, di cui pure la struttura si era dotata. Seguiremo con attenzione la conclusione delle verifiche in corso a Modena”.

Intanto, nei Centri pubblici e privati di fecondazione assistita (in Emilia-Romagna sono 16, dieci dei quali pubblici) “saranno rafforzati – ha aggiunto l’assessore – tutti i controlli e le verifiche relative ai protocolli adottati, alle procedure, ai percorsi di qualità secondo quanto previsto dai requisiti per l’accreditamento ad operare per conto del Servizio sanitario regionale deliberati dalla Giunta nel febbraio 2004 con la delibera n.327 e secondo quanto ulteriormente stabilito da un apposito gruppo di lavoro, che sta lavorando per definire i requisiti specifici di accreditamento dei Centri di fecondazione assistita.

“Alle Aziende sanitarie di Modena – Azienda Ospedaliero-Universitaria e Azienda Usl per quanto di specifica competenza – sono già state date indicazioni affinchè forniscano alla famiglia interessata il massimo supporto necessario.

“Non vedo quindi come questo episodio – ha concluso Bissoni – possa essere in alcun modo collegato alle disposizioni di una legge (la 40 del 2004, che detta norme in materia di procreazione medicalmente assistita) sbagliata e, come dimostra quanto già emerso, inapplicabile in alcuni suoi importanti aspetti”.