James Nachtwey è stato paragonato a Robert Capa, il leggendario fotografo di guerra: basta guardare le sue immagini per capire che è uno dei più grandi, nonchè coraggiosi, fotoreporter di guerra del nostro tempo.

Ha dedicato l’ultimo ventennio a documentare guerre e conflitti sociali con una tensione morale che si trasmette allo spettatore.
Nachtwey, americano nato nel 1948 a Syracuse (New York), ha fatto reportage in ogni parte del mondo, dal Guatemala a Gaza, dall’Afghanistan alla Cecenia, dalla Somalia all’Iraq.

Una selezione delle sue immagini sarà in mostra a Palazzo Magnani di Reggio Emilia da domani fino al 16 gennaio 2005.
La rassegna ‘James Nachtwey, fotografo di guerra‘, promossa dalla Provincia, documenta in 160 scatti il percorso di un fotoreporter che scelse la sua strada dopo essere rimasto segnato dalle immagini della guerra nel Vietnam. Autodidatta e fotografo freelance a New York dal 1980, il suo primo servizio all’estero risale al 1981, in Irlanda, dove documentò lo sciopero della fame di alcuni militanti dell’Ira.

L’esposizione di Palazzo Magnani, divisa in 14 sezioni, ripercorre l’itinerario di Natchwey degli ultimi vent’anni, e presenta in anteprima anche i suoi lavori più recenti: le foto scattate a New York l’11 settembre 2001, le immagini della guerra in Iraq (l’autore è stato gravemente ferito da una granata a Bagdad nel dicembre 2003) e quelle del genocidio delle popolazioni del Darfour.
Il fotoreporter, presente all’inaugurazione, parteciperà domani alle 18.00, al teatro Ariosto, ad un incontro con Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose.

Info: 0522/444406-454437 – Palazzo Magnani.