Se saranno confermati i tagli alle disponibilità finanziarie degli enti locali e i limiti imposti sulla spesa, anche quella per investimenti, rischia di essere messo in discussione “il mantenimento degli attuali livelli dei servizi e la stessa approvazione dei bilanci di previsione per il 2005”.

E’ l’allarme lanciato dalla Conferenza provinciale delle autonomie locali di Modena che, al termine di una seduta straordinaria dedicata proprio all’esame degli effetti della Finanziaria del governo sui bilanci degli enti locali, ha approvato all’unanimità un documento nel quale si chiede al Parlamento una sostanziale modifica del progetto di legge “restituendo agli enti locali una reale e concreta autonomia e responsabilità” come ha affermato il presidente della Provincia Emilio Sabattini sottolineando, in apertura dei lavori, che “tutti i giorni sfogliando i giornali sembra cambiare il quadro di riferimento, ma una cosa rimane ferma: ancora una volta il federalismo fiscale rimane inattuato”.

All’incontro hanno partecipato la maggior parte dei sindaci e degli assessori al Bilancio dei Comuni modenesi, i presidenti delle Comunità montane, i rappresentanti delle Associazioni e delle Unioni di Comuni. Un emendamento, proposto dal sindaco di Montefiorino Maurizio Paladini, sottolinea la “difficile situazione economica nazionale e internazionale”, mentre il sindaco di Vignola Roberto Adani ha evidenziato come “i vincoli sulla spesa dei Comuni penalizzino in modo particolare le Unioni tra enti locali rendendo vani gli inviti ad associarsi”.

La relazione introduttiva dell’assessore provinciale al Bilancio Stefano Vaccari ha messo in evidenza i limiti imposti sulla spesa degli enti locali, compresa quella per investimenti, ma anche “il blocco delle assunzioni a tempo indeterminato, il mancato trasferimento del catasto, il ripristino del blocco delle addizionali, l’assenza di disposizioni sui tributi di scopo, la mancata dinamicità della compartecipazione all’Irpef, la rigidità della gestione dell’Ici e il nuovo taglio dei trasferimenti erariali, che colpisce soprattutto i piccoli Comuni”. Per il presidente Sabattini c’è il rischio che i Comuni, per garantire i servizi, “debbano vendere pezzi di territorio visto che i pochi margini di manovra rimangono quelli dati da Ici e oneri di urbanizzazione”. Il documento approvato dalla Conferenza provinciale delle autonomie locali propone di sensibilizzare su questi temi i parlamentari eletti nel territorio, le forze economiche, sociali e civili, ma si rivolge anche al Governo invitandolo “a un confronto serrato e costruttivo per riscrivere il testo del provvedimento relativo a Comuni e Province”.