Repressione delle contraffazioni, etichettatura all’origine obbligatoria e rispetto degli standard minimi di sicurezza e di tutela ambientale nelle imprese dei paesi emergenti. Sono solo alcune delle indicazioni contenute in un documento approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale sulla crisi del settore tessile-abbigliamento.


La proposta di ordine del giorno è stata presentata da Giorgio Barbieri (Lega nord) che ha affermato che “la forte competizione dei paesi di nuova industrializzazione sta provocando una grave crisi anche nel distretto di Carpi”.

Allarme condiviso da tutti i consiglieri, come sottolineato anche negli interventi di Demos Malavasi (Ds) ed Enrichetta Annovi (FI), i quali hanno posto l’accento sulle richieste, contenute nel documento, dove si chiede di “sostenere le nostre imprese anche attraverso un’azione decisa a livello internazionale affinché ci sia in tutti i paesi una reciprocità di regole in materia di costo del lavoro, rispetto dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente”.

Nel documento, inoltre, si chiede alla Regione e al Governo di “giungere ad un livellamento degli oneri di produzione oggi fortemente squilibrati in sfavore delle imprese europee”.

Nel corso del dibattito è stato sottolineato in diversi interventi che attualmente gli effetti di una congiuntura economica sfavorevole vengono fortemente amplificati dalla mancata azione di tutela dei marchi.