Un trentanovenne appartenente a una stimata famiglia del bergamasco, G.L., è stato arrestato nei giorni scorsi dai carabinieri della stazione di Campogalliano, nel modenese, perchè ritenuto responsabile del furto di materiale informatico di elevata tecnologia, avvenuto a metà di ottobre presso la sede di una ditta di spedizioni a Campogalliano. Il valore della merce rubata sfiorerebbe il mezzo milione di euro.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, l’uomo, in possesso di falsi documenti d’identità e misure camerali artefatte, si era dichiarato titolare di un’affermata società nazionale nel campo dell’elettronica (ditta che poi si è rivelata inesistente) e quindi aveva inoltrato una richiesta per una fornitura di materiale informatico a una azienda produttrice con sede a Copenaghen in Danimarca, e aveva chiesto l’invio della merce presso una nota società di spedizioni di Campogalliano. La ditta del nord Europa ha inviato il materiale e il 18 ottobre G.L. si è presentato per ritirarlo.
Mentre gli addetti al magazzino controllavano la documentazione prodotta per il ritiro, l’uomo ha caricato sul proprio veicolo 11 colli contenenti microprocessori e semiconduttori al silicio per personal computer del valore commerciale di 496 mila euro, quindi si è allontanato.

Sulla scorta di una difficile attività investigativa condotta anche con l’ausilio di strumenti informatici, i carabinieri sono arrivati a identificarlo. L’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal Pm Domenico Ambrosino della Procura di Modena, è stata già eseguita. I carabinieri hanno riferito che l’arrestato appartiene a una famiglia che sicuramente non ha problemi economici: sarebbe dedito a questo genere di attività semplicemente per divertimento o, forse, per noia.