Si è svolta questa mattina, presso la ‘Sala Beccaria’ di Meta, l’assemblea provinciale degli amministratori modenesi; convocata da ATO, l’Agenzia d’ambito per i servizi pubblici di Modena, per illustrare a giunte e consigli comunali dei 47 comuni della Provincia il ‘nuovo servizio idrico integrato’.

Buona la partecipazione degli amministratori locali che hanno confermato di approvare le linee guida di un nuovo piano tariffario che punta a salvaguardare le famiglie pur disincentivando gli sprechi, in un’ottica di investimenti a medio termine che porteranno ad impianti più efficienti per un’acqua di qualità.
Alcune sollecitazioni in termini di trasparenza, salvaguardia delle fasce economicamente più deboli e tutela di un bene pubblico come l’acqua, sono arrivate da sindacati, associazioni di consumatori e di categoria; osservazioni che, comunque, stanno alla base del nuovo piano tariffario predisposto da Ato.

“Aumentare una tariffa – spiega il Presidente di Ato, Ferruccio Giovanelli – non è mai semplice anche se, come in questo caso, si tratta di poche decine di euro all’anno. Il concetto che deve essere chiaro, però, è che i nostri impianti hanno bisogno di investimenti a breve – medio termine che portino a migliorie significative. Investimenti che, fino ad oggi, i gestori facevano attingendo alla fiscalità pubblica; da oggi non è più possibile. I cittadini, quindi, si troveranno a pagare in bolletta poche decine di euro in più all’anno che già pagavano in precedenza, anche se non sulla bolletta dell’acqua, e che serviranno per migliorare gli impianti e il servizio”.
“L’acqua è un bene indispensabile – prosegue Giovanelli – fino ad oggi sottostimato: un lieve ritocco alla tariffa è fisiologico ma il nostro obiettivo, fin dall’inizio, era quello di salvaguardare i diritti delle famiglie, di chi consuma l’acqua non di chi la spreca. Credo di poter dire che, col nuovo piano tariffario improntato sulla trasparenza, sull’omogeneizzazione delle tariffe e su una logica solidaristica, ci siamo riusciti”.