Un patrimonio di 41 milioni di euro, una spesa corrente annua di 21 milioni, circa 1800 assistiti: sono le cifre salienti delle 37 Ipab (Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza) che operano in provincia di Modena. Per loro si è aperta una fase di riorganizzazione che ne prevede la trasformazione in Aziende pubbliche di servizi alla persona.

Questo passaggio comporta l’avvio di nuovi processi organizzativi di cui si farà il punto nel convegno che la Provincia ha promosso per domani, giovedì 20 dicembre. Sarà anche l’occasione per prendere in esame le ultime due direttive emanate in proposito dal Consiglio regionale.

Per Maurizio Guaitoli assessore provinciale alle Politiche sociali e alla sanità la trasformazione delle Ipab rappresenta “una tappa importante nella qualificazione del sistema di protezione sociale”. Da anni le Ipab, insieme ad altri soggetti privati, partecipano alla progettazione del sistema dei servizi socio-sanitari insieme agli enti locali. La riforma del welfare avviata con la legge regionale del 2003 valorizza il ruolo e il protagonismo di questi soggetti.

“L’obiettivo – spiega l’assessore Guaitoli – è quello di realizzare un sistema integrato di servizi in grado di dare risposte adeguate ai nuovi bisogni emergenti degli anziani, dei minori, dei disabili. Dalle Aziende pubbliche di servizi alla persona che andremo a costruire ci aspettiamo un contributo importante nello sviluppo della qualità delle prestazioni, nella ricerca dell’efficienza e dell’economicità”.

Le 37 Ipab esistenti sono così distribuite sul territorio provinciale: 14 nel distretto di Modena, quattro a Carpi, due a Castelfranco Emilia, tre a Mirandola, cinque a Pavullo, cinque a Sassuolo, quattro a Vignola. Quella con il bilancio più consistente è il Centro servizi integrati anziani (Cisa) di Mirandola con una spesa corrente di due milioni e 900mila euro, seguita dalla fondazione Marchi Rossi di Carpi (con due milioni di euro) che, secondo i dati disponibili, è anche la più patrimonializzata (otto milioni e 477mila euro). L’utenza delle Ipab risulta così suddivisa: 778 anziani, 260 bambini di scuole dell’infanzia, 143 minori, 54 disabili e 531 utenti distribuiti in altri settori.