La Provincia entra a far parte dell’azionariato del nuovo Citer con una quota del 20 per cento per un importo di 10 mila euro. Lo ha deliberato il Consiglio provinciale nella seduta di oggi con il voto favorevole della maggioranza di centrosinistra, quello contrario di Forza Italia, An e Udc; astensione per la Lega Nord.


Il riassetto societario del Citer prevede un aumento di capitale di 50 mila euro. Oltre alla Provincia è previsto anche l’ingresso del Comune di Carpi che avrà un ruolo di primo piano con una quota del 40 per cento. Gli altri azionisti saranno Ervet della Regione (20 per cento) e alcuni associazioni imprenditoriali con il rimanente 20 per cento.

Si compie così un primo passo concreto per il riassetto societario e organizzativo del Citer. L’obiettivo è quello riposizionarne il ruolo e innovarne la missione da centro servizi a centro per l’innovazione, la documentazione e il trasferimento tecnologico. L’ingresso della Provincia e del Comune di Carpi rappresenta un passaggio importante per la futura direzione di marcia. “La competizione richiede al settore tessile e abbigliamento – è il commento di Morena Diazzi, assessore provinciale agli Interventi economici – una grande capacità di innovazione, di promozione e di presenza sui mercati esteri. Il nuovo Citer deve rappresentare una opportunità per accrescere i nostri vantaggi competitivi e rafforzare le relazioni con gli altri attori del territorio e del sistema nazionale”.

Nel dibattito Claudio Bergianti (Ds) ha sottolineato come il nuovo Citer possa diventare anche uno strumento utile per creare sinergie con gli altri centri per l’innovazione. “Il settore tessile – ha spiegato Bergianti – rappresenta un comparto importante ed è inserito nel tessuto produttivo della provincia”. Dante Mazzi (Forza Italia), invece, ha ricordato la crisi del settore e ha definito l’operazione “il salvataggio di una società inutile che non ha dato risultati: si sta scaricando sugli enti locali il fallimento di una gestione”.

Anche Giorgio Barbieri (Lega Nord) ha ricordato il momento di crisi del tessile abbigliamento, ma ha spiegato che “il sostegno del Citer al settore non può venire meno, grazie anche alla presenza del pubblico e delle associazioni di categoria”. Per Barbieri, quindi, è necessario offrire “un’ulteriore possibilità al centro, anche come segnale positivo agli imprenditori preoccupati di questa fase economica”.