“Nel 2004 i prezzi alla produzione dei prodotti agricoli italiani sono diminuiti del 5% raggiungendo livelli mediamente più bassi rispetto a quelli di dieci anni fa”. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che si tratta di un andamento in controtendenza rispetto all’aumento del 2,7% fatto segnare dai prodotti industriali, secondo gli ultimi dati Istat.

Nel 2004 i prezzi pagati agli agricoltori si sono ridotti – precisa la Coldiretti – per quasi tutti i prodotti con cali piu’ accentuati per le verdure (-17%), i vini (-10%), i fiori (- 9%), polli e conigli (-8%) ma con diminuzioni che si sono verificate praticamente per tutte le produzioni di origine vegetale o animale secondo i dati dell’Ismea. Occorre – sottolinea la Coldiretti – un riequilibrio nei rapporti interprofessionali tra imprese agricole, industria, distribuzione e consumatori con accordi e controlli per la verifica dei margini, in modo che i consumatori possano avvantaggiarsi di prezzi di vendita contenuti.

Ma – continua la Coldiretti – serve anche un impegno ad assumere iniziative per remunerare gli agricoltori con prezzi adeguati per evitare che, come è purtroppo avvenuto nel 2004, si verifichino riduzioni insostenibili con valori inferiori ai costi di produzione. Inoltre è necessario assicurare la possibilità ai consumatori di acquistare produzioni locali che garantiscono continuità con le tradizioni alimentari del territorio e che non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto mantengono freschezza e genuinità uniche, evitando che la crescente presenza della distribuzione straniera nel nostro Paese diventi un veicolo per l’ingresso privilegiato di produzioni dall’estero a scapito – conclude la Coldiretti – di quelle Made in Italy che nell’alimentare raggiungono valori da primato in qualità e salubrità a livello internazionale.