L’influenza ha fatto registrare nel 2004-2005 il picco più alto degli degli ultimi 5 anni. Le cifre ufficiali parlano di 14,32 persone colpite ogni 1000, contro le quasi 5 dello scorso anno; nel 2002-2003 si era toccato il 14 per mille, il 9 invece nel 2001-2002.

Tutte le regioni sono state colpite, in misura minore al Sud, ma la particolarità è data dalla virulenza che ha toccato le Marche, con un’incidenza di 27,46 casi per mille assistiti, l’Emilia Romagna con 26,46 e la Sardegna con 20,45.

‘Le condizioni climatiche e i continui sbalzi termici di quest’anno sono stati determinanti – commenta Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università di Milano – Inoltre si deve tener presente che non c’è solo l’influenza vera, ma anche forme differenti anche se simili. Dai dati raccolti in Lombardia circa il 20% di tutti i casi di influenza sono in realtà provocati dal virus respiratorio sinciziale che causa forme molto simili all’influenza’.

Secondo l’ultimo rapporto settimanale di Influnet, la rete dei medici sentinella per la sorveglianza dell’influenza coordinata dal ministero della Salute, i più colpiti sono stati i bambini: nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 30,07 casi per mille assistiti, mentre nella fascia di età 5-14 anni l’incidenza è pari a 28,63. Tra le persone appartenenti alla fascia 15-64 anni l’incidenza è di 12,22 e tra gli individui di età pari a 65 anni e oltre è di 8,31 casi per mille assistiti.

‘Il fatto che pochi anziani abbiano avuto l’influenza – spiega Pregliasco – significa che la vaccinazione ha funzionato, così non è stato per i bambini per i quali il tasso di vaccinazione è basso’.