In vista dell’alleanza tra le Spa multiutility Hera di Bologna e Meta di Modena, il Consiglio comunale di Modena ha approvato a maggioranza, con l’astensione dell’opposizione, un ordine del giorno in cui si valuta positivamente ”un percorso di attento esame di possibili aggregazioni con altre imprese di pubblici servizi in un’ottica di primario perseguimento del soddisfacimento dell’interesse pubblico ed al fine di ottimizzare l’uso della risorse”.


Con il documento – diffuso con una nota del Comune – il Consiglio comunale dà mandato alla Giunta di ”conformarsi agli indirizzi dell’Ordine del Giorno”, pur ”nel pieno del rispetto dell’autonomia e del carattere di società quotata di Meta Spa, in pieno raccordo con il Consiglio di Amministrazione e il management aziendale”.

Il sindaco Giorgio Pighi – prosegue la nota – ha espresso apprezzamento per il dibattito ”cogliendo la volontà della maggioranza di perseguire un obiettivo di sviluppo di Meta e la disponibilità dell’opposizione a seguire questo percorso con attenzione e spirito costruttivo”.

Di alleanza tra le due multiutility aveva recentemente parlato anche il presidente di Hera, Tomaso Tommasi di Vignano, sottolineando a margine di un convegno a Milano il 24 febbraio scorso che questa con Meta ”rimane il nostro target fondamentale per il 2005”.

Nella stessa nota, l’assessore comunale alle società partecipate, Giorgio Razzoli, ha tra l’altro giudicato ”positivamente la crescita per linee interne che Meta Spa ha portato avanti in questi mesi, a partire dall’ acquisizione delle reti Enel per la distribuzione dell’energia. In questa direzione crediamo debba essere pensato e indirizzato – ha aggiunto – il futuro sviluppo della società anche quando avvenisse per linee esterne attraverso l’aggregazione con altri soggetti”.

Con il documento approvato, inoltre, il Comune di Modena prende atto che ”esistono settori di intervento estremamente critici come il ciclo dell’acqua o quello dei rifiuti che chiedono una forte attenzione da parte della proprietà pubblica, attenzione indispensabile per garantire uno sviluppo sostenibile e di qualità”. E ricorda l’iter alla fine del quale si è ”positivamente deciso di mantenere la maggioranza pubblica della società al fine di tutelare la qualità del servizio, gli utenti serviti, la garanzia degli investimenti e la possibilità di governo e di indirizzo di competenza delle pubbliche amministrazioni locali”.