Il ‘non esistono più le mezze stagioni’ da vecchio adagio si trasforma in oggetto di studio. Con la ‘mappa della primavera’ infatti parte un progetto per capire quanto i cambiamenti climatici incidano sul normale andamento delle stagioni e sulla biodiversità. Il progetto – promosso con il contributo del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio – è realizzato da Federparchi, Legambiente e Coldiretti.

Verrà registrata la data di fioritura di alcune specie vegetali caratteristiche del nostro paesaggio e si sintetizzeranno i risultati in vere e proprie mappe della primavera, cartine che segnalano il dove e il quando della fioritura delle diverse specie. Si potrà così capire meglio come cambia il tempo, visto che l’arrivo della primavera è anche un’importantissima “prova biologica” del clima e dei suoi effetti sulle piante. Insomma la mappa della primavera sarà un po’ una bussola per capire i cambiamenti climatici e misurarne gli effetti su uno dei fenomeni biologici più importanti e suggestivi: la fioritura. L’iniziativa si colloca all’interno di “Countdown 2010”, la campagna della IUCN che raccoglie e promuove le attività che hanno l’obiettivo di arrestare il declino di biodiversità entro il 2010.

Il progetto è stato presentato oggi a Roma, naturalmente in coincidenza con l’inizio della primavera, in una una conferenza stampa che ha visto la partecipazione di Aldo Cosentino (direttore generale direzione protezione natura del ministero dell’ambiente), Roberto Della Seta (presidente Legambiente), Ermete Realacci (presidente onorario Legambiente), Franco Pasquali (segretario generale Coldiretti), Matteo Fusilli (presidente Federparchi).

Verranno registrate date e località delle varie fasi della fioritura. Ad ogni rilevatore saranno fornite le schede per il riconoscimento delle specie e le schede per il rilevamento dei dati.
Quando? I rilevamenti stanno partendo in tutt’Italia e proseguiranno a cadenze di una ogni 5 giorni per tutto il periodo di fioritura.
Dove? Come stazioni di rilevamento sono state scelte aree all’interno di parchi nazionali, parchi regionali e riserve naturali.