Si chiama ‘Micropan biofix’ ed è una sostanza che può essere nebulizzata sul manto stradale per appesantire le polveri inquinanti, schiacciarle verso il basso, e quindi mantenerle ad un’altezza inferiore alle vie respiratorie degli esseri umani. Il prodotto avrebbe anche la capacità di degradare le sostanze più pericolose, tra le quali il benzene. Con la caduta delle prime piogge, infine, le strade verrebbero lavate ed il tutto verrebbe disperso nelle fognature.

L’Amministrazione comunale di Modena si sta adoperando per individuare ed attuare il maggior numero possibile di soluzioni per contenere l’inquinamento atmosferico ed i conseguenti danni alla salute. Più che ai provvedimenti di limitazione della circolazione (misure emergenziali e non risolutive) si punta, infatti, ad interventi strutturali che riguardano il trasporto pubblico, il rinnovamento e la trasformazione del parco auto, la gestione del traffico e la manutenzione della rete stradale.

In questo contesto si inserisce anche la prova di ‘Micropan biofix’. Secondo la ditta che commercializza il prodotto, infatti, il sistema determina la riduzione delle polveri respirabili attraverso meccanismi di “conglobamento atomico” e la successiva degradazione biologica dei composti aromatici presenti nel particolato (tutti i tipi di particelle che possono essere rinvenute in sospensione nell’atmosfera).

Questo prodotto è già stato sperimentato in altre città come Milano, Brescia, Alessandria e Mestre. La pulizia delle strade modenesi avverrà utilizzando la macchina di Meta già normalmente impegnata in questa attività, a bordo della quale troveranno collocazione gli atomizzatori che irroreranno il ‘Micropan biofix’. Il prodotto è garantito come non tossico, non irritante per l’uomo o per l’ambiente in generale, inoltre non gela.

In termini quantitativi l’impiego avverrà in una percentuale di 20 millilitri per metro quadrato. Il trattamento della zona prescelta (5100 metri di strade poste nel raggio di 500 metri dalla centralina di via Nonantolana) verrà effettuato nelle ore notturne, tre volte la settimana, nell’arco di quattro settimane. La spesa prevista per la sperimentazione è di 8 mila 800 euro.