Al termine di alcune settimane di serrato confronto, l’Amministrazione comunale e le organizzazioni sindacali dei dipendenti (circa 2200 persone) hanno raggiunto un accordo sui metodi di erogazione degli incentivi di produttività 2004/2005, nonché su tempi e modalità dell’effettivo pagamento degli incentivi per il 2004.

“L’accordo è positivo -commenta Gualtiero Monticelli, assessore al personale- ed è frutto di un confronto continuo e costruttivo con le organizzazioni sindacali su un tema particolarmente sentito. Il tavolo delle trattative prosegue, stiamo definendo le intese sulla questione dei “disagi” legati allo svolgimento del proprio lavoro e le particolari responsabilità della categoria “direttivi”. Si è avviato anche il confronto sull’accordo integrativo della Polizia Municipale. “Sono certo -prosegue Monticelli- che anche queste trattative troveranno un sbocco positivo. I concreti risultati raggiunti -sottolinea ancora l’Assessore- sono il segno dell’attenzione del Comune nei confronti dei dipendenti, una risorsa da valorizzare ulteriormente, fondamentale per il buon funzionamento della città”. Ma all’orizzonte non mancano i problemi. “Sul confronto tra le parti pesa l’atteggiamento del Governo centrale -è sempre Monticelli che parla- che non rinnova i contratti nazionali del Pubblico Impiego, penalizzando ingiustamente i dipendenti pubblici.” Emblematica la situazione dei dirigenti che aspettano il rinnovo di un contratto scaduto il 31 dicembre del 2001, così come il resto del personale è ancora in attesa del rinnovo dell’accordo sul biennio economico 2004/2005. “Siamo consapevoli -conclude Monticelli- che questo accordo avrà delle ricadute economiche pesanti sull’ente locale, già per altro in difficoltà per le scelte operate del Governo. Anche per questa ragione dovremo impegnarci tutti e proseguire nell’opera di miglioramento dell’efficienza del comune. L’equilibrio dei bilanci degli enti locali, comunque, non può passare attraverso una riduzione dei diritti dei dipendenti ed un taglio dei servizi: dobbiamo pretendere un mutamento delle scelte politiche nazionali.”