Un sistema di opportunità proiettato sul futuro, con particolare attenzione al successo educativo e formativo dei giovani, alla qualità del lavoro e al sostegno della competitività e dell’innovazione del sistema economico. Sono le caratteristiche principali del Programma 2005-2006 per il sistema integrato dell’istruzione, della formazione professionale, dell’orientamento e delle politiche del lavoro presentato oggi in Consiglio provinciale a Modena.

Il documento, sulla base degli indirizzi formulati dalla Regione, delinea le strategie di intervento per l’utilizzo nel biennio di 31 milioni e 600 mila euro del Fondo sociale europeo.

Gli obiettivi specifici di programmazione sono indicati nell’assolvimento per tutti i giovani dell’obbligo formativo, nel favorire l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e nella permanenza nell’ambito lavorativo, oltre che nell’inserimento e nel reinserimento lavorativo negli adulti.

“Grazie all’integrazione tra istruzione e formazione, puntiamo a mantenere tutti i ragazzi nel sistema scolastico almeno fino a 16 anni, riducendo la dispersione e formando ragazzi che, soprattutto, imparino a imparare” spiega Silvia Facchini, assessore all’Istruzione e alla formazione professionale, ricordando che il Programma prevede, l’impegno a garantire l’assolvimento dell’obbligo formativo a 18 anni e opportunità di formazione che “accompagnano i cittadini per tutto l’arco della vita per acquisire nuove conoscenze e aggiornare il proprio bagaglio di competenze, anche guardando alle esigenze di oggi e di domani del sistema produttivo”.

Alle attività di formazione, istruzione e orientamento sono assegnati oltre 26 milioni e mezzo, mentre superano i cinque milioni le risorse attribuite alle politiche del lavoro.

“La qualificazione del sistema provinciale dei servizi all’impiego – annuncia l’assessore al Lavoro Fabrizio Righi – prevede sempre di più interventi di tipo personalizzato e attività realizzate su misura delle esigenze delle imprese, ma anche un impegno rinnovato rispetto ai bisogni dei più deboli, come i disabili o i lavoratori con esigenze di riqualificazione, con particolare attenzione alle persone che rischiano l’esclusione sociale”.

Il Programma, infatti, oltre a politiche trasversali a favore dell’innovazione e della ricerca, prevede iniziative per promuovere le pari opportunità, l’integrazione e l’inclusione sociale, la multiculturalità, così come la diffusione di una cultura della sicurezza e della regolarità del lavoro nell’ambito di un sistema che favorisca la qualità sociale e ambientale delle attività produttive.