Coinvolgere tutti gli agricoltori in un piano d’azione comune, valorizzare i prodotti ortofrutticoli in un momento di grave crisi che sta attraversando soprattutto il settore della peschicoltura. E sostenere il potere contrattuale dei produttori all’interno della filiera. E’ quanto concordato dai rappresentanti di Cia, Confagricoltura e Copagri dell’Emilia-Romagna riuniti a Faenza per definire congiuntamente le azioni da portare avanti nell’ambito del Piano d’azione per l’ortofrutta.


L’incontro ha visto confermato il valore dell’iniziativa unitarie a ha sottolineato l’esigenza di estendere il coinvolgimento a tutti gli agricoltori per individuare un minimo comune denominatore di richieste mantenendo vive le proposte presentate. Le tre organizzazioni hanno valutato positivamente il confronto in atto tra le Organizzazioni dei produttori per la definizione di scelte comuni e per la valorizzazione dei prodotti ortofrutticoli. E ritengono tale iniziativa strategica per una gestione ordinata dei mercati nel corso della campagna frutticola 2005.

Cia, Confagricoltura e Copagri svolgeranno un’azione di stimolo per valorizzare le produzioni anche nei confronti dell’Organizzazione interprofessionale ortofrutticola, apriranno un confronto sulla trasparenza dei prezzi e privilegeranno le relazioni interprofessionali. Il tutto per sostenere il potere contrattuale degli agricoltori all’interno della filiera.

Il consiglio allargato ha colto l’occasione per rilevare che l’approvazione in commissione del Decreto legge 22/05 – Interventi urgenti nel settore agro-alimentare – senza le necessarie modifiche rende di fatto questo strumento legislativo non applicabile alla crisi delle pesche romagnole del 2004. I dirigenti delle organizzazioni agricole hanno espresso l’auspicio che il provvedimento possa essere modificato dalla Camera dei deputati, anche sulla base delle proposte di emendamento avanzate dalle tre organizzazioni ai Parlamentari eletti in Emilia-Romagna.

“E’ auspicabile – hanno sottolineato i presidenti regionali di Cia, Confagricoltura e Copagri – che prima dell’approvazione finale del decreto da parte del Parlamento sia realizzato in Emilia-Romagna l’incontro delle Commissioni parlamentari dell’agricoltura con le rappresentanze dei produttori di pesche per definire le azioni da intraprendere per difendere i redditi delle imprese frutticole”. “Bisogna inoltre avviare da subito – hanno proseguito i dirigenti – un tavolo di concertazione nazionale finalizzato alla predisposizione di una piano nazionale per il settore ortofrutticolo più volte sollecitato. Entro il quale definire le iniziative da portare avanti sul fronte dell’UE e delle normative da questa emanate, del contenimento dei costi di produzione, compreso quello del lavoro, della valorizzazione e promozione delle produzioni nazionali, del rafforzamento dei piani di controllo per il rispetto delle norme igieniche e di qualità, in particolare per le produzioni provenienti dai paesi terzi”.

La eventuale assenza di qualsiasi confronto sulle richieste avanzate, hanno rimarcato i partecipanti all’incontro, porrebbe gli agricoltori nelle condizioni di dover dare corso ad una mobilitazione necessaria per la difesa del reddito degli agricoltori e per ottenere un efficace strumento per affrontare le gravi crisi di mercato.