Partecipa anche il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti all’attuazione del piano provinciale di mitigazione dei rischi dovuti alla presenza di impianti industriali nel territorio modenese.
Nei giorni scorsi è stato siglato a Roma un accordo tra la Provincia di Modena, la Regione Emilia Romagna e il ministero che prevede la realizzazione di uno studio di fattibilità che avrà un costo di 100 mila euro.


Con questo accordo il ministero intende mettere a punto una procedura pilota da estendere anche a tutte il territorio nazionale mentre la Provincia di Modena realizzerà uno studio per promuovere le varianti ai piani regolatori dei Comuni sulla base del piano provinciale sul rischio industriale.

Il piano, approvato lo scorso anno, individua nove stabilimenti che, per il tipo di sostanze utilizzate nelle lavorazioni, sono considerati dalla legge a rischio industriale. Sono quelli definiti dalla legge “Seveso 2” del 1999 che, per la prima volta, stabilisce i criteri per il “controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose”. A questo elenco di imprese se ne aggiungono altre sette che sono state inserite dalla Provincia di Modena a scopo precauzionale, anche se non sono classificate a rischio.

Con la Regione sarà messa a punto una nuova metodologia relativa alla redazione del catasto delle industrie a rischio dio incidente rilevante.

Lo studio prevede anche l’avvio di due ricerche sperimentali su altrettante situazioni nel modenese per la riqualificazione dei contesti interessati dagli impianti.