“Le difficoltà del Parmigiano Reggiano, quotazioni di mercato basse e lentezza nel collocamento delle partite nascono principalmente dal calo dei consumi interni e dall’incremento produttivo dei formaggi a pasta dura in Europa e nel mondo”. E’ questa la considerazione principale dell’assessore all’agricoltura emiliano-romagnolo Guido Tampieri circa la crisi del formaggio Parmigiano-Reggiano, il fiore all’occhiello della produzione agroalimentare della Regione Emilia-Romagna.


Secondo Tampieri “i prezzi più alti rendono il mercato europeo particolarmente attraente per tutti i paesi extra-UE, in particolare Nuova Zelanda e Australia, Est europeo e USA: è in aumento l’import europeo di formaggi, cagliate congelate e anche caseina. Nei primi mesi dell’anno la produzione di Parmigiano-Reggiano delinea un ulteriore incremento produttivo, con un peggioramento del quadro che coinvolge oltre l’80% del latte prodotto in Emilia-Romagna. Le implicazioni economiche e sociali di tali dati, che vanno estese anche al Grana Padano, sono facilmente intuibili : la crisi investe gran parte del bacino produttivo padano.”
“In presenza di un disallineamento tra domanda e offerta- prosegue l’assessore Tampieri,- i circuiti dei formaggi tutelati possono essere difendibili, anche in vista dell’impatto della applicazione della riforma della PAC, solo se si svilupperanno interventi incisivi e concertati di governo delle dinamiche produttive”.

Questi gli interventi prioritari di carattere strategico proposti da Tampieri. Per quanto riguarda il governo dell’offerta, un’applicazione rigorosa del disciplinare di produzione al fine di tenere alto il livello qualitativo della produzione; l’uscita dal mercato dei grana del formaggio non idoneo (sbiancato); l’intensificazione dei controlli relativi al regime delle quote latte e la concertazione con le regioni del bacino padano; la costituzione di un tavolo interprofessionale con il coinvolgimento della distribuzione e del commercio (regole di commercializzazione).

Per promuovere un’aumento della domanda, secondo Tampieri è invece necessario sviluppare i mercati esteri in particolare con la costituzione di strumenti societari finalizzati alla commercializzazione e valorizzazione del Parmigiano-Reggiano e consolidare il mercato interno sviluppando azioni di comunicazione, educazione alimentare e sfruttamento di nuovi canali distributivi legati a nuovi stili di vita.
Oltre a questi interventi prioritari, secondo l’Assessore emiliano-romagnolo, non vanno dimenticati interventi che richiedono sforzi maggiori.
Quali la riorganizzazione del sistema di produzione attraverso una razionalizzazione organizzativa e strutturale della rete dei caseifici, con particolare attenzione all’ampliamento del controllo della stagionatura da parte dei produttori; la costituzione di una struttura nazionale di difesa dalla pirateria agroalimentare per la salvaguardia delle produzioni DOP e IGP su tutti i mercati; la valorizzazione del burro prodotto nel circuito del Parmigiano-Reggiano; l’adeguamento e l’effettiva applicazione del pagamento sulla base della qualità del latte, sia al fine di una sua giusta valorizzazione, sia per indirizzare opportunamente il miglioramento genetico delle bovine.