La riforma dell’organizzazione comune di mercato dei prodotti ortofrutticoli non deve essere rinviata al secondo semestre del 2006, come ha deciso il commissario europeo all’agricoltura Mariann Fischer Boel.

La richiesta è contenuta in una lettera inviata alla stessa Fischer Boel da Luciano Trentini, presidente dell’Areflh, l’associazione dei produttori ortofrutticoli che raggruppa oltre 20 regioni europee, tra cui l’Emilia-Romagna.
Trentini, che rappresenta l’Emilia-Romagna all’interno dell’associazione ed è responsabile del Servizio produzioni vegetali della Direzione generale Agricoltura emiliano-romaagnola, afferma che “la decisione del Commissario europeo è destinata a irrigidire il mercato nei prossimi due anni e frena gli sforzi di ammodernamento, di investimento e per una maggiore operatività del settore, che già deve fare i conti con una complessa burocrazia e aiuti insufficienti”.
Infatti, ricorda Trentini, l’ortofrutticoltura, che rappresenta il 17% del valore della produzione agricola europea, riceve solo il 3,5 % degli aiuti concessi all’agricoltura.
In più, continua la lettera, va affrontato in tempi brevi il problema della concorrenza rappresentata da numerosi Paesi produttori – come Bulgaria e Romania , ma anche Marocco, Tunisia, Libano, Siria, Egitto – nei quali il costo della manodopera è inferiore dal 50 all’80% rispetto alla media dei Paesi europei.

Al Commissario Fischer Boel, il presidente dell’Arefhl chiede di ritornare sulla decisione presa e che vengano adottate misure comunitarie urgenti – come ad esempio specifici piani di adattamento alla nuova situazione internazionale – che tutelino i produttori ortofrutticoli europei in una fase che vede all’orizzonte nuove adesioni alla Ue e la firma di nuovi accordi internazionali in seno all’Organizzazione mondiale per il commercio.