Gli esercenti ambulanti hanno risposto con entusiasmo ed ora non resta che
sperare nella clemenza di Giove Pluvio per sperimentare un “mercato
straordinario” domenicale a Fiorano e per dichiarare superatio, una volta
per sempre, l’antico scritto del conte Brusantini quando, agli inizi del
Seicento, descriveva i Fioranesi come “non atti a mercatare”.

Sassuolo già
allora richiamava grandi folli e ai paesi vicini non restavano che sagre e
fiere per vedere esercitato un po’ di commercio ambulante.
Ancora alla fine degli anni Venti del secolo scorso, nel primo censimento
del traffico che il paese abbia conosciuto, si lamentava un via vai di
carri e autocarri verso il mercato sassolese e quello di Vignola, tanto da
far progettare al podestà fascista una via circondaria. Ma, appunto, i
carri passavano. Fino agli anni Sessanta Fiorano non ebbe un regolare
mercato ( se si eccettuano i tentativi, sempre fascisti, di u mercato della
massaia rurale) e i primi, pochi, banchi aprirono gli ombrelloni in piazza
Menotti, di giovedì. Poi crebbero e venne il trasferimento in piazza De
Gasperi, poi finalmente al centro commerciale, nella sede attuale mentre
anche Spezzano ha cominciato il mercoledì a fare il suo mercato. Oggi
Fiorano è un comune di sedicimila abitanti e gli ambulanti una presenza
costante ed apprezzata. Domani si fa un passo avanti, con il mercato
straordinario che sarà ripetuto domenica 29 maggio. Se l’affluenza sarà
buona potremo archiviare il conte Brusantini dov’è il suo posto: nella
storia.