Se considerassero le tariffe di acqua, luce e gas e tasse locali (Ici, addizionale Irpef comunale e regionale) le famiglie emiliano-romagnole dovrebbero scegliere di vivere a Piacenza e evitare Bologna.

Nel capoluogo regionale infatti si paga il massimo (2.136 euro all’anno) mentre a Piacenza il minino (1.791). Se pero’ in famiglia c’e’ anche un bambino che va all’asilo nido, a pagare di piu’ allora sono le famiglie di Ravenna (5.542 euro), meno quelle Ferrara (3.837). Lo dice una ricerca Isfel-Cisl, che ha considerato tasse e tariffe pagate nel 2004 da una famiglia di 2-3 persone, con reddito di 44,2 mila euro (Isee a 19,9 mila), residente in una casa di 90 mq, il cui ipotetico figlio va all’asilo 10 mesi l’anno.


Ma il quadro non e’ cosi’ netto come potrebbe apparire ad un primo sguardo. Il gas meno caro infatti e’ quello di Parma (1.205), il piu’ caro e’ a Piacenza (1.349). L’acqua potabile piu’ economica e’ a Piacenza (82 euro all’anno per un consumo di 140 mcubi), la piu’ cara a Forli’ (189), che ha anche la raccolta dei rifiuti meno costosa (112), mentre a Ferrara due persone che abitano in 90 mq pagano 244 euro. E se Ferrara ha gli asili piu’ economici (il tempo pieno costa alla famiglia esempio 173 euro), e’ anche quella che ha il maggior numero di posti pubblici in rapporto ai bimbi potenziali utenti (31 ogni 100) mentre il minimo e’ a Rimini (11).

Nonostante l’elevato numero di posti in asilo, la citta’ estense ha il piu’ basso numero di donne dai 25 ai 29 anni occupate, il 62%, mentre lavora l’82% delle reggiane, l’81% delle forlivesi e cesenati, il 79% delle bolognesi, ravennati e modenesi.


Sul fonte tasse, solo Rimini e Piacenza non hanno introdotto una addizionale Irperf comunale, mentre la Regione Emilia-Romagna non ha mai incrementato l’addizionale regionale prevista dalla legislazione nazionale. Per l’Ici, Cisl stima che la citta’ meno cara sia Piacenza (182 euro) la piu’ cara Bologna (351); ma, hanno spiegato i ricercatori, e’ una stima fatta sulla entrata media per abitante, e non sulle rendite catastali.


Le tariffe medie del gas in regione sono calate nel 2004 (di piu’ a Parma -5,5%, meno a Ravenna -0,4%), a fronte di una crescita nazionale dello 0,2%. Ma questo solo perche’ gli aumenti del petrolio vengono registrati con sei mesi di ritardo, e quindi gli aumenti del 2004 finiranno per riversarsi sulle bollette d quest’anno, che per la ricerca cresceranno in media del 2,5%. Per questo settore Cisl chiede quindi l’introduzione di uno scaglione agevolato per i consumi piu’ bassi.

Il costo dell’acqua e’ cresciuto di piu’ a Reggio Emilia (+8,7%) ed e’ sceso a Ravenna (-2,8%). La tasse dei rifiuti e’ crescita di piu’ a Ravenna (+8,7%), ed e’ rimasta invariata a Piacenza e Forli’.


Crescono tasse e tariffe, anche perche’ calano i trasferimenti statali agli enti locali. Dal 2003 ad oggi tutti i capoluoghi hanno ricevuto meno euro: Rimini -39,9 per abitante; Reggio Emilia -39,5; Ferrara -36,2; Ravenna -20; Bologna -19; Parma -18,3; Forli’ -17,8; Piacenza -16,7; Modena -3,3. Isfel ha fatto una simulazione intersecando il calo dei trasferimenti con la recente riforma dell’Irpef, per vedere gli effetti sui portafogli dei cittadini: il saldo per un lavoratore di Bologna con reddito fino a 10mila euro sara’ quest’anno di -17 euro; quello con un reddito da 10 a 20mila euro, guadagnera’ 10,9 euro; quello con reddito da 20 a 30 mila guadagnera’ 149,6 euro.