Come sarà smaltita nei prossimi anni la montagna di quasi 400 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani che i modenesi producono ogni anno? La strategia della Provincia di Modena prevede la crescita della raccolta differenziata al 55 per cento in due anni (nel 2003 era al 32 per cento, dalle prime del 2004 dovrebbe aumentare ancora di qualche punto), la riduzione della produzione di rifiuti, il potenziamento dell’inceneritore di Modena e del compostaggio dei rifiuti organici di Carpi.


Gli obiettivi sono contenuti nel nuovo piano provinciale che sarà discusso mercoledì 25 maggio dal Consiglio provinciale.

“Siamo partiti – sottolinea Alberto Caldana, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena – da una idea forte che sta alla base di questo piano ed è quella di ridurre per quanto è possibile i rifiuti da smaltire operando su due direttrici: riducendo la produzione dei rifiuti alla fonte e facendo crescere le raccolte differenziate. Intendiamo caratterizzare le nostre politiche ambientali, per quanto riguarda il tema rifiuti, su percorsi virtuosi in cui il superamento dello smaltimento è uno degli obiettivi principali”.

Per aumentare la differenziata il piano prevede un’autentica rivoluzione nei metodi di raccolta, puntando innanzitutto sull’organico in tutti i Comuni. Attualmente la raccolta differenziata si basa prevalentemente sul sistema tradizionale dei contenitori stradali e sulle 56 stazioni ecologiche attive nel modenese. Ma come sottolinea Caldana “questo non basta, per raggiungere i traguardi che ci siamo posti occorre che la differenziazione avvenga a partire dalle mura domestiche”.

Sarà potenziato, inoltre, l’inceneritore di Modena che passerà da una potenzialità di 140 mila tonnellate all’anno a 240 mila. Sul progetto di Meta è stata eseguita dalla Provincia, in collaborazione con le autorità sanitarie e l’Arpa, la Valutazione dell’impatto ambientale.

Nei giorni scorsi la giunta provinciale ha deciso di presentare al Consiglio l’istituzione di due “cabine di regia” per monitorare da una parte l’applicazione degli indirizzi del Piano, soprattutto per quello che riguarda la raccolta differenziata, dall’altra le emissioni del termovalorizzatore a tutela della salute. Entrambe sono presiedute dall’assessore provinciale all’Ambiente e prevedono tra i componenti anche il presidente della commissione consiliare Ambiente. Della prima, inoltre, faranno parte rappresentanti dei Comuni e degli enti gestori; della seconda, Azienda Usl, Arpa e un rappresentante dei Comitati di cittadini.