“Negli Stati Uniti è aumentato del 10,2% il valore delle importazione di vini italiani che conquistano la leadership con una quota del mercato USA pari al 29,2%, contro il 26,7% della Francia e il 22,6% dei vini australiani, nel primo trimestre del 2005”. E’ quanto afferma la Coldiretti nell’analizzare l’andamento del commercio estero del vino italiano, sulla base delle elaborazioni Ismea sui dati del dipartimento del Commercio statunitense.

Un risultato incoraggiante per la principale voce dell’export agroalimentare nazionale – afferma la Coldiretti – che giunge in un momento di difficoltà dell’economia evidenziato dall’analisi economica dell’ Ocse. Nello stesso periodo – riferisce la Coldiretti – è rallentata la tumultuosa crescita delle esportazioni di vini australiani negli States che comunque aumentano in valore del 6% mentre anche la Francia dopo la grave debacle fatta registrare nel 2004 (-20%) inverte la tendenza e incrementa la propria presenza con un +9% in valore.
Il risultato finale è – rileva la Coldiretti – una crescita complessiva del mercato statunitense dei vini importati pari in valore al 13% e una conferma delle grandi potenzialità.

Si tratta – precisa la Coldiretti – del primo mercato extracomunitario di sbocco per il vino made in Italy dove si realizza un quarto del valore delle esportazioni di vino Made in Italy.
Le esportazioni nazionali di vino sul mercato statunitense – continua la Coldiretti – potrebbero peraltro raddoppiare se dagli accordi sul commercio internazionale nell’ambito del Wto venisse anche un chiaro segnale di stop alla “vinopirateria” e al “falso” Made in Italy.