E’ stata anche la ”fondamentale”
collaborazione delle vittime a permettere il buon esito di una indagine del Gico delle Fiamme Gialle, che ha Modena si e’ conclusa con l’arresto di un 35enne campano (vicino al clan camorrisitico dei ‘casalesi’ riconducibile al boss Francesco Schiavone) ritenuto responsabile di varie estorsioni nella provincia. E’ uno dei dettagli dell’attivita’ 2004 delle Fiamme Gialle raccontata dal comandante dal nucleo regionale di Polizia tributaria, generale Maurizio Raponi.


L’uomo (finito in carcere a marzo) si chiama Mario Temperato, ed e’ originario di San Marcellino (Caserta). E’ stato arrestato (su richiesta del pm della procura bolognese Stefano Orsi) mentre il fratello T. T. e’ stato denunciato, con l’accusa di estorsione e truffa aggravata e continuata. Quando le Fiamme Gialle lo hanno arrestato a bordo della sua auto di lusso aveva 26mila euro, denaro che e’ stato sequestrato perche’ ritenuto provento della attivita’ illecita. Gli inquirenti hanno ricostruito un ‘giro d’affari’ ingente, con transazioni sui vari conti bancari dell’uomo quantificato gia’ in 450mila euro.


Le vittime ‘preferite’ erano commercianti ed artigiani. Le richieste di denaro fatte dall’estorsore erano quotidine, ma i malvivente non chiedeva solo denaro. In una occasione da un concessionario modenese l’arrestato era riuscito ad ottenere due motociclette di grosse cilindrata, per la cui restituzione aveva preteso una cospicua somma. Ad un altra vittima, agente del settore assicurativo, era riuscito ad estorcere oltre 300mila euro in piu’ tranche. Ma ne pretendeva altri, e cosi’ alla fine la vittima si e’ rivolta al Gico.

Mario Temperato, e’ emerso dalla indagini iniziate nel giugno 2004, aveva sei conti corrente in altrettante banche, tutti intestati a nomi di fantasia, che utilizzava poi anche per emettere assegni senza copertura.