“Con la tutela comunitaria della Melannurca Campana Igp, che si aggiunge a quelle già accordate alle mele Val di Non e Alto Adige Dop, quasi metà del raccolto nazionale del gustoso “frutto del peccato” è protetto dalle imitazioni favorite dal boom di arrivi dalla Cina che nei primi due mesi del 2005 ha esportato in Italia quasi un milione di chili di mele, dopo che nel 2004 si era già verificato un aumento del 440%”.

E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale C138/2005 delle Comunità Europee della domanda di riconoscimento della “Melannurca Campana” Igp e che, se non verranno sollevate obiezioni entro i prossimi sei mesi, sarà iscritta nell’Albo delle denominazioni di origine dell’Unione Europea.

In questo modo l’Italia che – sottolinea la Coldiretti – è leader europeo nella produzione di mele (dopo la Polonia), avrà circa la metà delle oltre due milioni di tonnellate di raccolto nazionale distinguibile con il prestigioso marchio europeo e protetto nei confronti dei tentativi di falsificazione contro i quali a partire dal primo gennaio di quest’anno sono in vigore multe fino a 20.000 Euro previste dal Decreto Legislativo N.297/2004, relativo alle sanzioni da applicare per le violazioni e gli abusi nei confronti delle norme riguardanti gli alimenti a denominazioni di origine e a indicazione geografica (Dop/Igp).
Una esigenza reale – continua la Coldiretti – come dimostra il fatto che secondo gli ultimi controlli effettuati dall’Ispettorato Repressioni Frodi negli scaffali di vendita oltre un frutto su dieci è presentato con una etichetta irregolare con l’evidente rischio di spacciare produzioni estere come Made in Italy. E il rischio – precisa la Coldiretti – viene anche dalla Cina come dimostra il fatto che nell’intera Unione Europea le importazioni di mele dall’aggressivo Paese asiatico sono raddoppiate e se nel 2005 si confermerà lo stesso trend di crescita realizzato negli ultimi anni ognuno dei circa quattrocentocinquantamilioni di cittadini europei mangerà almeno una mela proveniente dall’aggressivo paese asiatico.

Anche per questo – sostiene la Coldiretti – servono più controlli per garantire la trasparenza dell’informazione ai consumatori e consentire scelte di acquisto consapevoli. E l’Autorità Garante che ha recentemente deliberato l’apertura di una istruttoria sulla distribuzione alimentare deve anche fare luce sul mancato rispetto del decreto legislativo 306/02 che fissa sanzioni nel caso in cui in caso le etichette di frutta e verdura non riportino tutte le informazioni obbligatorie relative all’origine, alla categoria e alla varietà dei prodotti messi in commercio.
A distanza di due anni e quattro mesi dall’entrata in vigore della norma – denuncia la Coldiretti – sono praticamente scomparse dai banchi di vendita le etichette con l’indicazione dell’origine attraverso le quali si può capire quali prodotti sono di stagione nel nostro Paese e quale è quindi il momento migliore per acquistarli. D’altro canto le proprietà della “Melannurca Campana” sono veramente speciali dal momento che uno studio dell’Università di Napoli ha dimostrato che questo frutto ha importanti proprietà protettive dello stomaco.