Luca Molinari, firma prestigiosa della critica d’architettura, ha presentato nei giorni scorsi l’evento dedicato all’erigendo Museo modenese, introducendo Jan Kaplicky, fondatore dello studio di architettura londinese Future Systems, e Mauro Tedeschini, presidente della Fondazione Casa Natale Enzo Ferrari, committente del complesso museale.

Open Hand è il titolo significativo del progetto con il quale lo studio londinese nel dicembre scorso si è aggiudicata il concorso progettuale per la realizzazione di un museo dedicato alla figura di Enzo Ferrari, alla Maserati e all’automobilismo modenese. Il progetto, che è stato spiegato dall’ideatore ad un pubblico di esperti, risponde ad una doppia sfida, prevedendo il recupero della casa in cui nacque il Drake nel 1898, ora situata al civico 85 di via Paolo Ferrari e la realizzazione di un nuovo edificio nell’area adiacente attualmente occupata da un magazzino del formaggio dimesso, per un totale di circa 6000 metri quadrati. Gli spazi saranno allestiti per comunicare ai visitatori in modo suggestivo ed evocativo, la storia dell’uomo Ferrari, la sua infanzia e giovinezza, la scintilla della passione per le corse, le sue avventure sportive e di gestione di una grande Scuderia (Alfa Romeo), il periodo magico dell’inizio e del consolidamento della sua attività da costruttore (la nascita della Ferrari) ; ma anche la storia della Maserati, che nel 1939 si trasferì da Bologna a Modena, andando a formare così il binomio che ha fatto di Modena la capitale della passione e della competenza automobilistica. Troveranno spazio all’interno del complesso museale un centro di documentazione con biblioteca ed archivio, un bookshop, una caffetteria ed uno spazio polivalente per convegni o mostre temporanee.
“Per anni c’é stata la convinzione che la storia dell’ automobile fosse di secondo piano – ha detto Mauro Tedeschini, presidente della Fondazione Casa Natale Enzo Ferrari – Adesso, invece, si è sentita la necessità di raccontare in modo più compiuto il grande mito di Enzo Ferrari”. Ed il progetto di Kaplicky, scelto da una giuria della quale hanno fatto parte anche Piero Ferrari e Sergio Pininfarina, secondo Tedeschini “lascerà un segno nei visitatori, ma permetterà anche di valorizzare la zona ove sorge la dimora”. Al momento di scegliere il progetto vincente, però, qualche dubbio c’é stato: “All’inizio Pininfarina lo considerava troppo avveniristico – ha continuato Tedeschini – ma poi, come si dice in politica, è stata raggiunta una convergenza di vedute”. Dopo la fase progettuale, “adesso siamo passati a quella della realizzazione – ha concluso il presidente della Fondazione – e speriamo di poter aprire la nuova struttura nel 2008”. La struttura, che si propone di attrarre 200.000 visitatori all’anno, si raccorda idealmente alla Galleria Ferrari di Maranello, l’esposizione permanente che racconta il passato ed il presente della marca. Contributi significativi per la realizzazione dell’opera sono stati stanziati dal Ministero per i beni e le attività culturali e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.



Lo studio Future Systems, fondato nel 1979 da Jan Kaplicky e Amanda Levete, conta oggi più di 100 collaboratori nella sua sede di Notting Hill a Londra. Autori del pluridecorato e pluripubblicato Lords media center (1994) che li fece conoscere al grande pubblico ma anche della sinuosa bolla rivestita di sfere della sede di Selfridges a Birmingham (1999) e di una serie di negozi monomarca – pezzi unici come Comme des Garçons di New York, Tokyo, Paris o di concept come quello ideato per Marni nel mondo; Future Systems ha ottenuto numerosissimi e prestigiosi premi a partire dalla fine degli anni ’80 quando si aggiudicò il secondo premio al concorso per la Biblioteca Nazionale di Francia. Attualmente è tra i protagonisti più interessanti del panorama architettonico europeo, con un linguaggio che non disdegna riferimento alle utopie della swinging London coniugate ad alta tecnologia.