Che cosa mangiavano gli abitanti della pianura padana nell’età del bronzo? Lo spiegherà una mostra aperta oggi, dalle 10 a mezzanotte, al Parco archeologico della terramara di Montale, dove dalle 19 alle 24, nella suggestiva cornice del museo all’aperto, i visitatori potranno anche assaggiare antichi cibi e assaporare il pane cotto nei forni di argilla.

La mostra, con la quale il parco partecipa alla rassegna ‘Cibi e sapori nell’Italia antica’, promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali, dà conto dei primi risultati delle ricerche effettuate dalle Università di Modena e Lecce, che hanno analizzato reperti botanici e faunistici dallo scavo della terramara e formulato alcune ipotesi sull’alimentazione dei nostri antenati. Sono esposti anche numerosi attrezzi legati alle pratiche agricole: probabili parti di aratri, picconi, zappe, falcetti e macine per ottenere la farina dei cereali coltivati.
Non mancano gli utensili per preparare e consumare i cibi: fornelli, mestoli, colini, coltelli in legno, un “uncino” in bronzo per afferrare i pezzi di carne cotti insieme a zuppe di cereali di legumi, e poi vasellame “da cucina” e “da mensa” finemente decorato.

Le tecniche di fabbricazione e l’utilizzo degli attrezzi agricoli verranno sperimentati nel museo all’aperto, accanto alle colture sperimentali di grano, orzo, favino, cicerchia, lenticchie e piselli, impiantate sulla base dei resti botanici individuati nello scavo. L’orzo, ormai giunto a maturazione, verrà mietuto con riproduzioni di falcetti dell’epoca e per i bambini sarà possibile sperimentare la macinatura dei semi sulle macine in pietra.
Gli enormi progressi fatti negli ultimi anni da discipline come la paleobotanica e l’archeozoologia hanno enormemente allargato le conoscenze sul cibo preparato dai nostri antenati 3 mila 500 anni fa.