”Cgil-Cisl-Uil di Modena hanno sempre valutato con preoccupazione la situazione di pericolo e degrado in cui versa il Palazzo”, hanno commentato i sindacati provinciali in una nota congiunta.

”Una situazione – hanno spiegato – che non e’ nata dal nulla, ma e’ la conseguenza anche di mancate scelte e gravi sottovalutazioni risalenti agli anni scorsi. Su tutto cio’ si sono innestate speculazioni i cui autori, facilmente individuabili, debbono oggi essere messi di fronte alle loro responsabilita’ e chiamati a rispondere dell’attuale situazione, contribuendo ai costi necessari per affrontarla e risolverla. Lo sgombero eseguito, se risponde all’esigenza di tutelare le famiglie, in particolare i minori, come gia’ avvenuto nei giorni scorsi con il trasloco volontario delle prime dieci famiglie, interrompe pero’ il lavoro che si stava facendo per ricercare il consenso”.

Per le organizzazioni sindacali e’ quindi fondamentale proseguire il confronto per rassicurare e dare risposte, sia per cio’ che riguarda i risarcimenti di chi e’ proprietario, sia per trovare soluzioni abitative idonee per chi resta senza casa, sia per discutere della destinazione di quell’area, in modo tale che l’informazione e la conoscenza possano consentire alle persone di potere scegliere.


”L’intera vicenda – e’ stata la conclusione dei sindacati – conferma che e’ piu’ che mai necessaria una seria politica sociale di integrazione e inclusione di tutti gli immigrati regolari, da qualsiasi parte dell’Italia e del mondo provengano, i quali contribuiscono a creare ricchezza nel nostro territorio e hanno, percio’, diritto alla casa, alla salute, alla scuola.
In una parola hanno diritto a essere trattati come cittadini nel senso pieno del termine”.